Riconoscimento internazionale all’azienda ospedaliera universitaria Ruggi di Salerno per l’attività e gli interventi di cardiochirurgia ‘estrema’. Nell’ambito dell’Aortic Symposium, il maggiore appuntamento mondiale del settore tenutosi a Boston in Usa a maggio, il reparto di Cardiochirurgia d’emergenza del Ruggi è stato infatti indicato come eccellenza internazionale dal maggiore esperto riconosciuto in questo campo, il professor Joseph Baviaria della University of Pennsylvania. A sottolineare l’importanza dell’evento è Severino Iesu, direttore della Struttura complessa di Cardiochirurgia d’emergenza del Ruggi. “L’Aortic symposium – spiega l’esperto – è l’evento mondiale più importante sulla chirurgia aortica, che è una parte importante della cardiochirurgia. Il maggiore esperto nel settore, riconosciuto a livello mondiale, Joseph Bavaria, dell’Università della Pennsylvania, nella sua relazione al congresso di Boston ha presentato i centri che storicamente fanno questo tipo di chirurgia, ovvero i centri di Hannover e Bologna, ed ha quindi sottolineato che ci sono “centri emergenti che fanno questo tipo di chirurgia con risultati eccellenti e migliorativi rispetto a quelli storici'”, citando a tal proposito il dipartimento di Cardiochirurgia d’urgenza dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi di Salerno e riferendosi alla ‘Salerno experience'”. Un riconoscimento importante, chiarisce, nel settore della chirurgia dell’arco: “Questa è una branca della chirurgia aortica che tratta l’arco aortico, ovvero il segmento di aorta dal quale nascono i vasi che vanno al cervello. E’ una chirurgia estremamente complessa, perchè quando si va a rimuovere questa parte di arco malato si devono riabilitare i vasi che vanno al cervello e ciò richiede di mettere in campo una chirurgia molto complessa. Si tratta della forma più complicata di cardiochirurgia”. Salerno, sottolinea Iesu, “è oggi il centro che fa più chirurgia dell’arco in Italia: in quattro anni sono stati effettuati 140 interventi, che è un numero elevatissimo. Si tratta di una patologia sia acuta che cronica. Acuta nell’ambito delle dissezioni aortiche, che rappresentano la maggiore emergenza in cardiochirurgia: quando cioè ci troviamo di fronte ad una rottura dell’arco aortico per cui il paziente deve essere operato immediatamente per evitare il decesso. Ed è cronica quando invece abbiamo una dilatazione dell’arco aortico, che supera i 5,5 centimetri, e in questo caso il rischio di rottura è molto alto per cui il paziente deve essere sottoposto ad un intervento per la sostituzione dell’arco. In questo caso spesso non ci sono dei sintomi, ma la patologia viene scoperta per caso, facendo ad esempio altri esami come la tac ai polmoni”. “Vorrei che i cittadini campani fossero orgogliosi di quello che facciamo e delle nostre eccellenze, che sono eccellenze dell’Italia, riconosciute oggi – conclude Iesu – anche a livello mondiale”.
Cardiochirurgia, riconoscimento al Ruggi su interventi estremi
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