Da una parte la gioia e la soddisfazione per un caso di buona sanità, dall’altra la rabbia per una tragedia che poteva avere un destino diverso. Si può riassumere così la gestione di un bimbo di 18 mesi di Colliano, salvato presso l’ospedale di Battipaglia a seguito di una diagnosi di chetoacidosi, che se non fosse stata prontamente individuata avrebbe avuto conseguenze fatali.
Il bambino, prontamente trattato dalla Pediatria unitamente alla Rianimazione è stato stabilizzato eimmediatamente trasportato nella Rianimazione del “Santobono” di Napoli. In seguito è stato trasferito in un centro di Diabetologia pediatrica regionale. Si tratta del secondo caso di diabete di tipo 1 in pochi giorni giunto alla Pediatria di Battipaglia: anche una bimba straniera di 9 anni è stata salvata e trasferita al “Santobono”.
Dopo averla appresa, la notizia è stata accolta con grande gioia anche da Tiziana Morra, madre di Alessandro Farina, il cui destino, purtroppo, ha avuto un esito diverso in quel tragico dicembre 2017.
“Quando sono venuta a conoscenza della notizia del bambino di 18 mesi salvato all’ospedale di Battipaglia – ha dichiarato la mamma di Alessandro – ho ringraziato Dio che si è evitata una tragedia simile a quella di mio figlio. I medici, in questo caso, hanno avuto la prontezza e la bravura di individuare una corretta diagnosi attivando il protocollo sanitario che ha permesso a questo bimbo di essere salvato. Congratulazioni all’equipe che ha gestito questo caso, così come quello della bambina di 9 anni verificatosi pochi giorni prima nello stesso ospedale. Ai genitori di questi bambini mando un forte abbraccio esprimendo tutta la mia gioia augurando un’ottima salute ai propri figli”.
Anche il fratello di Tiziana, Francesco Morra, zio di Alessandro e sindaco del Comune di Pellezzano è intervenuto per esprimere un pensiero sul caso di Battipaglia: “Solo all’Ospedale di Salerno nel 2017 per Alessandro i sanitari condannati in primo grado non hanno ritenuto attivare il seguente protocollo «trattato e stabilizzato tempestivamente, accompagnato dai nostri rianimatori in urgenza al Santobono di Napoli per le cure intensive e trasferito successivamente presso il centro regionale di diabetologia pediatrica in sicurezza e senza più rischio di gravi complicanze». In questo caso la diagnosi tempestiva era ancora più complicata trattandosi di un bambino di 18 mesi che non poteva raccontare i sintomi. Complimenti ai medici che hanno salvato e trattato il bimbo”.
“Il trasferimento di Alessandro – ha concluso il Primo Cittadino – non era possibile anche se richiesto da noi familiari. La sfortuna di perdere la vita perché si è aggravato nei giorni di Natale. Mai ammalarsi nei giorni di festa. Ecco il triste epilogo di come perdere la vita a 13 anni”.
Un rammarico condiviso dalla sorella Tiziana, che insieme a tutta la famiglia, a causa della pachidermica giustizia italiana, è ancora in attesa, dopo oltre 7 anni, di conoscere l’esito del processo di secondo grado, dopo che i due medici condannati in primo grado hanno presentato appello avverso la sentenza del Giudice di prime cure. Il cui esito, si auspica, possa rendere una giustizia “GIUSTA”, consapevoli che nessuna sentenza terrena potrà mai restituire Alessandro all’affetto dei propri cari.
L’unica consolazione per i familiari di Alessandro risiede nell’emanazione della legge sullo screening pediatrico per il diabete tipo 1 e la celiachia, promulgata il 15 settembre 2023 dopo una lunga battaglia e grazie all’intervento del Vicepresidente della Camera dei Deputati, on. Giorgio Mulè. Una disposizione normativa che permetterà di salvare molte giovani vite nel ricordo di un giovanissimo di Pellezzano, che oggi sarebbe ancora tra noi con i suoi sorrisi e la sua vitalità se solo fosse stata eseguita una corretta diagnosi e se solo non si fosse aggravato nei giorni di festa.