Tempo di lettura: 3 minuti
È evidente che questa riforma proposta dal governo di centrodestra si appoggia su una modifica del titolo quinto fatta nel 2001 che ha aperto la strada, ha aperto un varco su cui avremmo potuto discutere. Ma è un varco che questo governo ha aperto e ha squarciato andando nella direzione che non era quella ipotizzata da chi ha realizzato questa riforma”. A dirlo il deputato Dem, Piero De Luca nel corso dell’evento “Sud Nord Invest” organizzato dalla Ficei e dall’Asi di Salerno, presiedute da Antonio Visconti.
Questo Governo ha un’idea in testa che non è volta a creare unità e coesioni nazionali. Io sono d’accordo, non è una riforma che va contro il Sud, è una riforma che va contro l’Italia intera”. Di diversa opinione Gianpiero Zinzi, deputato della Lega e coordinatore del partito in Campania: “Da campano dico che il divario nord-sud non esiste per l’autonomia differenziata e non l’ha creato questa legge. Io credo che la Campania debba cominciare a coltivare l’ambizione di competere”. Per Michele Gubitosa, deputato e vicepresidente del Movimento 5 Stelle, invece, “L’autonomia differenziata è solo propaganda elettorale. Da deputato del Sud mi viene detto che non bisogna fare più assistenzialismo. Ma nella realtà hanno distrutto le Zes, non ci sono più le decontribuzioni”.
L’autonomia differenziata di cui si parla oggi altro non è che l’attuazione di una legge costituzionale del 2001 varata da un governo di centro-sinistra che ha cambiato, che ha innovato l’articolo 116 della Costituzione. Oggi siamo davanti a un’attuazione di una legge costituzionale fatta da altri”. Lo ha detto il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, nel corso dell’evento “Sud Nord Invest” organizzato dalla Ficei e dall’Asi di Salerno, a Salerno. “È opportuno dire che, credo 5-6 anni fa, proprio la Regione Campania, in persona del suo Presidente, chiedeva con un’apposita delibera il decentramento di alcune competenze allo Stato. Nell’ambito di quelle competenze c’erano materie come i porti, come le Zes, come la trasformazione urbana. Richieste che la Regione Campania ha fatto qualche anno fa al governo” ha sottolineato Ferrante. “Rispetto a questa legge, il ruolo del governo, è quello di garantire la determinazione e la quantificazione dei livelli essenziali di prestazioni e ovviamente l’impegno massimo nel far sì che i negoziati sulle materie lep possano partire contestualmente alle materie non lep. Ma dati alla mano il governo italiano ha deciso di destinare il 56,5% delle Risorse PNRR e PNC ‪alle 8‬ regioni del Sud. Voglio ricordare che il 40% delle risorse destinate al potenziamento delle reti metropolitane, al potenziamento delle linee ferroviarie lato merci, il 40% delle risorse destinate alla digitalizzazione della catena logistica andranno al Sud. Voglio ricordare che il 41% delle risorse destinate ad interventi portuali andranno al Meridione. Quindi questi sono dati che smentiscono categoricamente quella versione che invece vuole un sud in qualche modo isolato o poco preso in considerazione dall’Esecutivo”, ha concluso Ferrante.