“Oggi, ancora una volta, ci troviamo a fare i conti con la gravissima realtà della criminalità organizzata che ha messo radici profonde nella nostra terra. L’operazione antimafia che ha portato all’arresto di dieci persone, tra cui l’ex presidente della Provincia di Salerno e ex sindaco di Capaccio Paestum, Francesco Alfieri, è la dimostrazione che le infiltrazioni mafiose e le connivenze politiche sono un male che sta dilagando sul nostro territorio da molti anni. Le accuse mosse nei confronti degli arrestati sono gravissime: scambio elettorale politico-mafioso, tentato omicidio, estorsione con metodo mafioso, traffico di armi e favoreggiamento. Pur rispettando il lavoro della Magistratura, è innegabile che questa operazione non sia semplicemente una vittoria per la giustizia, ma una chiara testimonianza di un sistema marcio che è stato protetto per troppo tempo. Una rete criminale che ha operato indisturbata nonostante le numerose denunce anche da parte nostra perché noi non abbiamo mai taciuto di fronte a questo né fatto finta di non vedere. Già nel 2019, come Movimento 5 Stelle, avevamo denunciato questo sistema corrotto presentando un’interrogazione urgente, a mia prima firma, ai Ministri della Sanità e dell’Interno per stigmatizzare un episodio grave: l’uso vergognoso di ambulanze di proprietà di Roberto Squecco per festeggiare la vittoria elettorale di Alfieri. Una vergogna assoluta, che oggi si collega a un quadro ben più ampio di corruzione e mafiosità”. A denunciarlo è la Coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno Virginia Villani.
“Questa operazione è un altro capitolo doloroso di una storia che non può più continuare. Siamo di fronte ad accuse gravissime, come lo scambio elettorale politico-mafioso, e non possiamo permetterci di restare in silenzio. È ora che tutti, in particolare il Partito Democratico, facciano chiarezza su questo nuovo arresto che colpisce uno dei loro esponenti più noti. Come Movimento 5 Stelle, non possiamo restare indifferenti di fronte alla gravità di quanto accaduto. La verità deve essere accertata e le responsabilità vanno attribuite fino in fondo. Le Forze dell’Ordine e la magistratura stanno facendo il loro lavoro, ma il sistema che ha permesso che questi crimini si perpetuassero deve essere smantellato definitivamente. Come forza politica che fa dell’etica pubblica il suo stendardo, riteniamo di non poter più tollerare che la politica e la criminalità si intreccino e che il nostro territorio venga sacrificato per interessi illeciti. Oggi, più che mai, dobbiamo dire basta. Il nostro impegno sarà quello di continuare a denunciare, a combattere e a chiedere verità e giustizia. Non ci fermeremo fino a quando non avremo ridato al nostro territorio la dignità che merita” -conclude Villani-.
“Il sistema Alfieri è alla frutta”. Perentorio l’affondo di Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, sull’operazione della Dia di Salerno che ha portato a 10 arresti. Tra i destinatari delle misure cautelari c’è di nuovo l’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Capaccio Paestum. I reati ipotizzati sono legati allo scambio politico-mafioso.
“Gli inquirenti parlano di un vero e proprio patto elettorale per le elezioni amministrative 2019, quando Alfieri fu eletto per la prima volta sindaco di Capaccio. In pratica voti in cambio di favori, e in questo caso il non abbattimento di un lido abusivo”.
Altra parte inquietante dell’inchiesta, aggiunge Tommasetti, “è quella che ricostruisce presunti messaggi minatori al primo cittadino dopo l’abbattimento della struttura, fino addirittura al progetto di un attentato ai danni dello stesso Franco Alfieri. Nella vicenda sono coinvolti noti personaggi della malavita organizzata non solo nel contesto capaccese ma anche della Valle dell’Irno e due ex consiglieri comunali della maggioranza Alfieri”.
Il consigliere regionale parla chiaro: “Come per l’inchiesta sugli appalti che aveva portato al primo arresto, anche in questo caso resto in doverosa attesa degli sviluppi giudiziari. Ma sull’aspetto politico non si può stare zitti: il sistema messo in piedi dall’ormai ex presidente della Provincia, già sindaco di Capaccio, Agropoli e Torchiara, sta crollando sotto i colpi delle inchieste che mettono in evidenza una visione distorta delle istituzioni, considerate un giardino in cui coltivare i propri interessi o, all’occorrenza, un bancomat elettorale. Troppi silenzi ci sono stati da parte del Pd salernitano che per mesi ha tergiversato mentre noi chiedevamo un passo indietro per non tenere in ostaggio gli Enti rimasti senza guida”.
“Dall’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno emerge un quadro preoccupante, che impone una seria riflessione su come assicurare amministrazioni libere da ogni ombra”. Dichiara Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, in merito all’operazione che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di dieci persone, tra cui l’ex sindaco di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri.
“Le gravi accuse emerse, tra cui lo scambio elettorale politico-mafioso, richiamano la necessità di un impegno fermo per difendere la legalità. È essenziale che la magistratura faccia piena luce sui fatti e che la politica si dimostri all’altezza del compito di garantire istituzioni credibili, trasparenti e lontane da qualsiasi condizionamento illecito”.
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