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Il ricordo di Stefano Feniello vive nel cuore degli abitanti di Valva e della Valle del Sele dove sarà ricordato con una messa domani sera, lunedì 20 gennaio alle ore 18 presso la chiesa di San Giacomo Apostolo a Valva. Così, come ogni anno, ad otto anni dalla tragedia nella quale il 28enne di Valva e altre 28 persone persero la vita sotto le macerie dell’hotel Rigopiano di Farindola in Abruzzo, travolto da una slavina, la comunità di Valva, città natale del 28enne, si ritroverà in preghiera per ricordare il giovane strappato alla vita da un tragico destino.
Ieri invece, la cerimonia di ricordo delle 29 vittime nella chiesa di Farinadola, dove i familiari delle vittime e gli 11 sopravvissuti alla slavina, si sono ritrovati in preghiera per una fiaccolata a cui è seguita la messa in ricordo di chi in quella tragedia ha perso la vita. A causa delle cattive condizioni metereologiche inoltre,
Era il 18 gennaio del 2017 quando una slavina si staccò dal Monte Gran Sasso, travolgendo e facendo crollare il resort Rigopiano. Sotto le macerie di ciò che rimase dell’hotel di lusso persero la vita 29 persone, tra clienti e dipendente. Undici invece, furono i sopravvissuti. Tra le vittime di c’era anche Stefano Feniello, che in quel resort si trovava insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, quest’ultima sopravvissuta, per festeggiare il suo 28esimo compleanno e l’anniversario dei cinque anni di fidanzamento. Per quella catastrofe, fatta di errori e responsabilità da parte di rappresentati delle Istituzioni che avrebbero dovuto mettere in salvo la vita di clienti e dipendenti del resort rimasti bloccati e sepolti vini dalla neve per una tragedia che si sarebbe potuta evitare, la Cassazione ha confermato la condanna per l’allora Prefetto di Pescara e del gestore dell’hotel, e ha rinviato la gli atti processuali alla Corte d’Appello per rivedere le posizioni di dirigenti, funzionari pubblici e tecnici assolti in primo e secondo grado e di alcuni rimasti fuori dal processo.
Intanto però, nei giorni scorsi è emerso un altro particolare agghiacciante, il maresciallo dei carabinieri forestali, ex comandante della stazione di Farindola, a seguito di un esposto fatto da un altro carabiniere, sarebbe stato perquisito e trasferito a tempo di record poiché accusato di furto per essersi appropriato di un tavolo dell’hotel Rigopiano che si trovava in una zona sottoposta a sequestro dalla magistratura e della quale era responsabile proprio lo stesso indagato. Una situazione che fa indignare le famiglie delle vittime di Rigopiano che chiedono giustizia e condanne per i responsabili della tragedia.