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Buccino (Sa) – Ricorso respinto e spese compensate. È quanto deciso in camera di consiglio dai giudici della Prima Sezione staccata del Tar della Regione Campania, i magistrati Pierangelo Sorrentino, Fabio Di Lorenzo e Raffaele Esposito, sul ricorso presentato dalla candidata sindaco del comune di Buccino, Maria Trimarco, e dai candidati consiglieri comunali Nicola Parisi e Domenico Murano contro il Ministero dell’Interno e nei confronti del candidato consigliere, della stessa lista, Angelo Verderese, per l’annullamento del verbale con cui la commissione elettorale provinciale di Salerno, nell’ammettere alla elezione diretta del sindaco e alla elezione del rinnovo del consiglio comunale di Buccino del 12 giugno 2022, la lista “Buccino Unita e Democratica” capeggiata dalla Trimarco ha deliberato la riduzione del numero dei candidati e ne ha cancellato i candidati maschi posizionati ultimi della lista e cioè l’operaio Verderese, il sindaco uscente del Comune di Buccino, Nicola Parisi e il medico di base, Murano.

Un “taglio” dei tre candidati di sesso maschile finalizzato a stabilire del rispetto della normativa sulla quota di genere che prevede che all’interno di ogni lista delle elezioni amministrative, per i comuni superiori ai 5mila abitanti ed è il caso di Buccino, oltre al candidato sindaco che viene escluso dal conteggio, il numero dei candidati consiglieri deve rispettare la presenza di quote di genere almeno in misura pari ad 1/3.

Il fatto risale a sabato 14 maggio quando, la vicesindaca uscente nonché candidata sindaco Trimarco, consegna all’ufficio elettorale comunale la lista “La Rosa, Unita e Democratica” composta da 12 consiglieri comunali di cui sole 3 candidate donne e non 4 come prevede la legge. Lista che quindi, al momento della validazione da parte della commissione elettorale provinciale della circoscrizione di Eboli, ha visto da parte della Commissione, la decurtazione cioè il taglio di tre candidati uomini per mancato rispetto delle quote rose.
Una violazione della norma che spiega che nessun genere può essere rappresentato in misura inferiore ad 1/3 dei candidati. Per questo motivo quindi, dalla lista di Trimarco, la commissione elettorale ha escluso dalla lista, tagliando fuori gli ultimi tre candidati maschi della lista, tra cui il sindaco uscente, Nicola Parisi, il medico di base Domenico Murano e l’operaio Angelo Verderese. Lista che ora concorre a nove candidati consiglieri e la candidata donna sindaco, che ha visto la Trimarco fare ricorso al Tar per chiedere il rientro dei candidati maschi esclusi.

I giudici del Tar, chiamati ad esprimersi nel merito della vicenda, hanno respinto il ricorso della Trimarco la quale sosteneva che la lista avesse rispettato le quote di genere conteggiando al suo interno nelle quote rose, anche la figura della candidata sindaco.
“L’articolo 71 TUEL- scrive il Tar-prevede che “con la lista di candidati al consiglio comunale deve essere anche presentato il nome e cognome del candidato alla carica di sindaco e il programma amministrativo da affiggere all’albo pretorio”: il termine “anche” rende palese che il nome del candidato sindaco è distinto rispetto alla lista dei candidati consiglieri. La candidatura alla carica di sindaco è quindi “collegata” alla lista dei candidati consiglieri, e quindi non si immedesima con essa e in essa non può confluire”. Motivo questo, che ha portato i giudici a respingere il ricorso e compensare le spese. “Una sentenza ingiusta e assurda-chiosa Parisi, leggendo la sentenza ed annuncia- ricorso al Consiglio di Stato”.