Atena Lucana (Sa) – Oscilla intorno a poco più di 40 centesimi di euro, compreso di Iva, a fronte di un costo di produzione di oltre 50 centesimi di euro, il prezzo di un litro di latte di mucca prodotto dagli allevatori salernitani ed acquistato dai centri di raccolta e dagli imprenditori caseari che operano nell’area a sud della provincia di Salerno.
“Una situazione insostenibile – spiegano gli allevatori, costretti a fare i conti non solo con il prezzo basso con cui sono costretti a vendere il latte, ma anche con l’aumento dei costi di materie prime e carburante. Con l’aumento dei costi di produzione e la vendita del prezzo del latte sottocosto tra qualche mese saremo costretti a chiudere le stalle” – denunciano un centinaio di allevatori salernitani che ieri sera si sono incontrati insieme agli imprenditori caseari, nel Vallo di Diano.
Una situazione esasperante per gli allevatori campani che gestiscono stalle con mucche da latte i cui costi di gestione e di produzione del latte si sono triplicati anche a seguito del caro carburante e dell’aumento dei prezzi delle materie prime provenienti dall’Europa dell’Est la cui importazione in Italia è in paralisi per la guerra in guerra in Ucraina.
Costi aumentati in poche settimane ed il prezzo del latte rimasto invariato, tanto da mettere in ginocchio l’intero settore zootecnico che da giorni chiede l’intervento risolutivo del Ministero delle Politiche Agricole.
Sulla questione stanno intervenendo anche numerose Regioni italiane che, per rispondere alle esigenze degli allevatori, si sono attivate con fondi a sostegno della zootecnia. Intervento regionale quest’ultimo, che chiedono anche gli allevatori salernitani all’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo.
“Siamo alle strette, le Istituzioni intervengano prima che sia troppo tardi” – chiedono gli allevatori salernitani, che fanno appello anche ai centri di raccolta e ai consumatori affinché venga salvato il latte made in Italy ma soprattutto la produzione salernitana.