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Il Suolo parla, è vivo e comunica attraverso un sistema finemente interconnesso che fa dello scambio di segnali chimici un elemento essenziale alla comprensione ed allo studio della relazione con la pianta. L’Agricoltura 4.0 mira proprio a raccogliere i preziosi segnali emanati da molecole e recettori che  sono pronti secondo le “istruzioni” che si scambiano ad ostacolare o a favorire il ciclo di vita delle piante e che potrebbe fornire anche indicazioni essenziali  per indagare su come utilizzare le piante per il supporto alla vita degli astronauti.  Sono questi i concetti è al centro dell’iniziativa dedicata alla prossima giornata mondiale del Suolo che si si svolgerà il 2 Dicembre dalle ore 10 presso il PROFAGRI di Salerno con l’ incontro dal titolo: “Obiettivo Suolo: La Nuova Agricoltura, dalla Scienza alla Tecnologia”. 
 
L’iniziativa, che coinvolge importanti esponenti del mondo della ricerca si concentra  sulla centralità delle innovazioni  e della tecnologia in agricoltura, è indirizzato in primis ai giovani studenti dell’Istituto, ma è aperto anche a chi volesse approfondire e a conoscere meglio come l’agricoltura si evolve e impatterà sulla nostra vita quotidiana. Ad aprire e moderare l’evento il dirigente Alessandro Turchi: previsti gli interventi del professor Alex Giordano (docente di Trasformazione Digitale dell’Università Federico II di Napoli e direttore scientifico del progetto Rural Hack), della professoressa Teresa Paradiso e la professoressa Veronica De Micco (Dipartimento Di Agraria dell’Università di Napoli Federico II ) e  di Vincenzo Michele Sellitto (Agronomo e Prof.ass Universita’ Timisoara). 
 
L’Agricoltura 4.0 rappresenta un’opportunità da cogliere e sviluppare ed è costituita dall’insieme delle moderne tecnologie applicate al settore  con l’obiettivo di aumentare le produzioni ottimizzando l’impiego delle risorse, tra cui il Suolo. La conoscenza approfondita delle variabilità territoriale attraverso l’uso di sensoristica prossimale e da remoto, la gestione dei dati utilizzando intelligenza artificiale aprono nuovi orizzonti per la gestione delle colture. A questo si associa un paradigma che segue e completa il protocollo dell’ agricoltura 4.0 che riguarda il Suolo vivo. Tutto ciò si traduce in un bassissimo impatto ambientale realizzato grazie alla sensibile riduzione dei pesticidi che non hanno più ragione di essere in un equilibrio microbiologicamente funzionale a tale relazione. Altro aspetto interessante che sarà affrontato è il viaggio verso la colonizzazione di nuovi mondi nello spazio. La durata dei viaggi spaziali sempre più lunga e le problematiche legate all’approvvigionamento delle risorse e alla salute e al benessere degli astronauti, hanno spinto le Agenzie Spaziali internazionali a condurre da anni ricerche per indagare come utilizzare le piante per il supporto alla vita degli astronauti. Infatti  presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II é nato il primo laboratorio italiano dedicato alla ricerca per la coltivazione delle piante nello Spazio, risultato della ventennale ricerca del team UniNa che studia aspetti biologici, agronomici e ambientali relativi alla coltivazione delle piante nello Spazio.