Contursi Terme (Sa) – “E’ un premio che condivido con tutta la mia redazione, il nostro lavoro è soprattutto di squadra, con colleghi bravissimi, con i montatori e con tutto un gruppo di lavoro impegnato”, Sigfrido Ranucci riceve il Premio Contursi Terme per il suo impegno nel giornalismo d’inchiesta. Un’ora di confronto durante il quale il conduttore di Report non si è sottratto alle domande, spiegando come si realizzano le inchieste “abbiamo ricevuto 78 mila segnalazioni e abbiamo il privilegio di avere il polso del Paese prima degli altri”, il valore di una professionale che “scava” per provare a capire i meccanismi che muovono le decisioni, quindi i tanti problemi e la vita che vive da alcuni mesi sotto scorta. Ha raccontato alcune inchieste importanti, non solo nel nostro Paese, ma anche oltre, facendo comprendere alla platea anche la complessità del lavoro, fino alle ultime vicende che lo hanno travolto, contro la sua persona, attaccata da falsi dossier “smontati in diretta, in trasmissione”. E poi un occhio sul mondo dell’informazione, su quella “omologazione dell’informazione”, puntando l’indice contro gli editori, e sottolineando come non sempre i giornalisti sono liberi perché “non è facile lavorare con le querele temerarie. Le 175 querele e i 105 milioni di risarcimento che ho le posso sopportare perché c’è la Rai. Posso fare il mio lavoro in maniera privilegiata perché lavoro in questa azienda – dice – Ma ci sono tanti colleghi che non possono resistere alle pressioni e alle querele temerarie di politici del posto o imprenditori che spesso sono gli stessi che finanziano i giornali locali”. Temi importanti, delicati, sulla professione che si uniscono all’impegno diretto. Ed il sindaco, Antonio Briscione, salutando e ringraziando Ranucci, sottolinea come il suo lavoro “ci richiama ad un senso di responsabilità generale, che è forse il messaggio più grande di Report, di non piegarsi alle ingiustizie, di non chiudere gli occhi, di non guardare da un’altra parte. Un insegnamento che ognuno deve alla propria comunità”.
Questa la motivazione del premio: “A Sigfrido Ranucci che ha legato il suo nome a Report. Coautore dal 2006 e conduttore di Report dal 2017. Ranucci pratica quotidianamente il precetto del “giornalismo cane da guardia del potere”, sia politico che economico, portando alla luce le tante distorsioni di una società votata pressoché esclusivamente all’interesse individuale, e contribuendo in maniera esemplare alla costruzione di una nuova coscienza sociale”.
Con la consegna di questa statuetta si chiude il cerchio delle premiazioni, aperte con Mario Martone e proseguite poi sabato scorso con la serata di gala condotta dalla brillante Tonia Cartolano. Un susseguirsi di racconti e testimonianze, modelli ed esperienze: dall’impegno civile di Aboubakar Soumahoro in difesa degli invisibili, al giornalismo assetato di verità di Domenico Iannacone, dalla penna ispirata di Antonio Fusco, alla cucina stellata – tradizionale e innovativa, nel contempo – di Rosanna Marziale, passando per le mille produzioni culturali di successo del Tappeto Volante, fino ad arrivare al valore inestimabile dell’eredità dell’impegno in difesa dell’ambiente del professore Franco Ortolani, con il premio alla memoria.
Il Premio è un intervento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020. Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura, programma unitario di percorsi turistici di tipo culturale ed enogastronomico di portata nazionale ed internazionale.