“Una vittoria della coalizione, della squadra, ma soprattutto dell’unione del nostro partito” il commento di Elly Schlein sulle vittorie in Umbria ed Emilia Romagna, fa eco anche dalle parti di Palazzo Santa Lucia.
Un duplice messaggio, ai dirigenti piddini e agli alleati, con il mirino puntato sugli appuntamenti del duemilaventicinque in Campania, Veneto, Toscana, Puglia, Marche e Valle d’Aosta. Se al Centro-Nord la strada sembra già chiara, è il Sud a preoccupare il Nazareno con la questione Vincenzo De Luca e terzo mandato che continua a tenere banco.
Il richiamo alla vittoria di coalizione è un segnale chiaro, nonostante i risultati modesti degli alleati. Numeri alla mano, sia in Umbria che Emilia Romagna, il Partito Democratico è stato catalizzatore di voti all’interno del centrosinistra, ma sicuramente le due vittorie sono state favorite anche da un’unione interna ed esterna che non si era percepita il Liguria.
Uno ‘schema’ che Elly vorrebbe ribadire anche in Campania. Resta lo scoglio De Luca-ter da superare, con lo sceriffo salernitano che continua a parlare come se fosse già in campagna elettorale: “Non ci sono analogie con la Campania: qui sappiamo cosa fare” – il commento del governatore campano sulla vittoria in Umbria.
Non sarebbe certo il profilo ideale per perseguire la linea del candidato unitario. Su De Luca c’è il veto del M5S che punta forte sulla Campania, ultimo baluardo di un partito che è alla ricerca di una nuova identità. Sergio Costa e Roberto Fico i nomi sul tavolo, ma dall’altra parte il PD non vuole farsi sfuggire di mano la leadership della regione più popolosa del Sud Italia. Accantonata l’ipotesi Gaetano Manfredi, fresco eletto alla guida dell’ANCI, restano in piedi le ipotesi che portano a Sandro Ruotolo e Raffaele Cantone. Ma nelle ultime ore dalle parti del Nazareno è circolato anche il nome di Pina Picierno, l’europarlamentare casertana vanterebbe anche il sostegno Roberto Saviano, storicamente riferimento dell’elettorato del centrosinistra in Campania.