C’è anche un imprenditore di Palomonte vittima di una estorsione, tra i testi del Pubblico Ministero, che in autunno compariranno dinanzi ai giudici del collegio della prima sezione penale del Tribunale di Salerno presieduto dal magistrato Domenico Diograzia, dove si sta svolgendo un processo scaturito da un’indagine che nel 2015 portò all’arresto e al rinvio a giudizio di 65 persone, appartenenti al clan camorristico De Feo della Piana del Sele, accusate a vario titolo, dei reati di usura, estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, detenzione illegale di armi da fuoco con matricola abrasa e minacce, aggravate dal metodo mafioso.
I fatti, avvenuti tra la Piana del Sele, i Picentini, la Valle del Sele tra cui Palomonte, Colliano e Sicignano degli Alburni, risalgono tra il 2005 e il 2006 quando la Direzione distrettuale antimafia di Salerno avviò un’indagine sul traffico di sostanze stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione nel territorio salernitano che andava dalla Piana del Sele ai Monti Picentini e che portò la Procura della Repubblica di Salerno ad iscrivere nel registro degli indagati ben 65 persone che nel 2015 furono rinviate a giudizio dal giudice per le indagini preliminari con le accuse di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, usura, sfruttamento della prostituzione ed estorsione.
I Picentini e la Piana del Sele, secondo gli inquirenti, erano stati individuati dall’organizzazione criminale quali aree di piazze di spaccio principali del gruppo criminale che contava al suo interno numerosi imprenditori, tra cui titolari di night club e bar all’interno dei quali non solo avveniva lo spaccio della cocaina, ma anche lo sfruttamento della prostituzione di ragazze straniere che si esibivano in spettacoli hard e vendevano prestazioni sessuali. Droga, sesso ma anche soldi fatti attraverso attività di usura ed estorsioni con minacce e violenze, ai danni di imprenditori in difficoltà economica a cui venivano chiesti soldi in cambio di “protezione” e a cui venivano proposti e concessi prestiti a tassi usurari. Il processo in corso dinanzi al collegio, vede in queste ore, i testi nominati dal Pm e parte offesa, testimoniare e rispondere alle domande di giudici e avvocati su quanto loro accaduto.