”Nel Consiglio dei Ministri di oggi impugneremo la legge regionale della Campania sul terzo mandato”. Lo ha detto, durante la conferenza stampa di inizio anno, proprio il premier Giorgia Meloni, confermando le indiscrezioni sullo stop governativo alla norma “salva De Luca”.
Meloni ha spiegato che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia di competenza dello Stato nazionale. Una manovra che colpisce allo stesso tempo il governatore campano Vincenzo De Luca e i governatori leghisti Massimiliano Fedriga, del Friuli Venezia-Giulia e Luca Zaia del Veneto.
Detto ciò, l’escamotage pensato da De Luca per tentare la terza elezione nell’autunno del 2025 era quello di far valere il calcolo dal mandato in corso e non dalla prima elezione del 2015. “Il computo di due mandati consecutivi decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge”, sottolineava la legge regionale campana, approvata il 5 novembre.
Con l’impugnativa del Governo si tornerà probabilmente alle origini, con lo sceriffo salernitano tagliato fuori dalla partita per le prossime Elezioni Regionali. Nel frattempo il centrodestra gongola e comincia a pregustare la possibilità di strappare la governance di una delle Regioni più influenti della penisola.