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Napoli – “In Italia c’è trasformismo e presentismo. La politica decide su cosa fare domattina, ma lo sviluppo del Sud richiede politiche di medio e lungo termine, non quello che chiedono i sondaggi ogni giorno”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento a Napoli sul dossier 2021 della povertà della Caritas all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Sul trasformismo parto dall’attuale Presidente del Consiglio – ha proseguito – che sta dicendo oggi il contrario di quello che diceva 5, 4 , 3, 2 anni fa. Il Pd e i 5 Stelle fanno la stessa cosa e nessuno li chiama cialtroni. C’è infatti una differenza tra cambiare idea e il trasformismo. L’esperienza concreta può portare a un mutamento di pensiero e opinione, ma il trasformismo significa non spiegare ai cittadini perché si è cambiata opinione. Meloni diceva che dovevamo abbandonare la moneta unica europea e oggi fa baci e abbracci con Von der Leyen, una motivazione deve darla. Tre anni fa diceva che abbiamo nell’Ue nuclei di sfruttatori e ora dice il contrario.
Fa come Conte secondo cui fino a luglio era giusto inviare armi in Ucraina e ora dice tutto il contrario. Stessa cosa per Pd e per gli altri della politica. Pensate ora che questa classe dirigente possa affrontare i temi del sud?”.
Il tema del Mezzogiorno – ha detto De Luca – è stato cancellato dal dibattito pubblico in Italia, nessuna forza politica lo assume come tema rilevante per lo sviluppo del Paese. Trent’anni fa quando si facevano i congressi di Pci, Dc, Psi, non mancava mai nella relazione del segretario un capitolo del Sud. Poi è diventato un richiamo rituale e accademico ma senza sostanza. Oggi non c’è alcuna forza politica che ne parli più. Si è affermata la logica autonomistica della lega con elementi di razzismo diffusi in Italia”.

“Provo grande angoscia a domandarmi ogni giorno cosa succederebbe in Campania se domani il presidente della Regione andasse al Creatore. Mi chiedo cosa succederebbe nel sistema sanitario, al permanere di spinte clientelari a volte vergognose, al perdere l’orientamento di parlare chiaro ma dicendo che anche la vita sociale è fatta di diritti e doveri. Questo pensiero mi crea angoscia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento a Napoli sul dossier 2021 della povertà della Caritas all’univrsità Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Questa angoscia – ha detto De Luca – mi aumentava molto nel covid. La Campania nel top della pandemia ha avuto meno morti d’Italia facendo leggi di restrizione che hanno portato a rivolte a Napoli con dentro la camorra, i farabutti politici, ma ci siamo assunti l’atto di responsabilità nella linea di rigore che ha consentito al sistema sanitario di reggere. Oggi gli elementi di fiducia e speranza sono pochi e io sono pessimista, perché è talmente grande il tema del Sud, in cui è molto pesante la disoccupazione che diventa difficile poter avere fiducia nella classe dirigente che abbiamo nel Paese che deve volere il superamento della questione meridionale, ma oggi questa classe non c’è. Abbiamo dirigenti politici penose e imbarazzanti, che vanno dall’inconsistenza alla cialtroneria, a centro, a destra e a sinistra. Dirigenti che non hanno capacità politica, forza culturale e capacità governo per affrontare davvero la questione meridionale”.