Due casi di ‘codice rosso’ risolti a Roma dalla squadra mobile. Il 24 maggio una giovane ucraina, in Italia da alcuni mesi, è stata aggredita in strada, in via di Selva Nera, dal suo ex compagno, un connazionale di 39 anni, con il quale aveva da poco interrotto la relazione a causa di ripetuti maltrattamenti che era costretta a subire da quando aveva iniziato a convivere con lui.
L’uomo, appostato dietro una siepe, quando l’ha vista passare le ha gettato addosso del liquido infiammabile, presumibilmente benzina, provando a darle fuoco con dei fiammiferi, con la chiara intenzione di bruciarla viva. E’ stato provvidenziale l’intervento di un passante che, vista la scena mentre transitava a bordo di un’automobile, è intervenuto in soccorso della donna, mentre l’aggressore fuggiva a piedi. La IV Sezione della Squadra Mobile, specializzata nel contrasto dei reati di violenza di genere, ha ricostruito la dinamica del tentato omicidio e gli atti di violenza fisica, psicologica e morale che la vittima aveva subito fino a quel giorno; il Pubblico Ministero che ha assunto la direzione delle indagini ha disposto il fermo di indiziato di delitto, e l’uomo è stato rintracciato dagli investigatori a Salerno, ove aveva trovato rifugio dopo la fuga, tentando sino all’ultimo di sottrarsi alla cattura.
Il 6 giugno la Squadra Mobile ha dato, inoltre, esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un italiano di 37 anni, gravemente indiziato del reato di atti persecutori e lesioni in danno della compagna, in quanto, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’aveva aggredita, fisicamente e verbalmente, e minacciata per evitare che chiudesse la relazione sentimentale. A seguito dell’ennesimo atto di aggressione, avvenuto in strada in pieno giorno, gli investigatori hanno raccolto la denuncia della donna, ricostruendo i ripetuti e gravi episodi. L’indagato, uscito di prigione lo scorso anno dopo aver scontato una condanna per omicidio, è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile e accompagnato in carcere a disposizione della Magistratura.