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Si è svolta alla Procura di Salerno la conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione che ha portato a 15 arresti per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Due ancora i latitanti. L’indagine è scaturita dal ritrovamento di droga al Porto di Salerno, emerso come riferimento logistico per diverse organizzazioni criminali. Le attività sono partite dal sequestro di 250 kg di cocaina nel marzo 2023 ed un altro per una tonnellata di hashis nell’aprile 2023. I sodalizi malavitosi fanno riferimento al gruppo Alvaro di Reggio Calabria e al gruppo di Giuseppe Gargiulo di Napoli. Per il Procuratore BorrelliLa facilità per l’assenza di strumentazione idonea ai controlli ha fatto del Porto di Salerno un riferimento per il passaggio di traffici illeciti”. Non è la prima volta che Giuseppe Borrelli critica i sistemi di sorveglianza del Porto di Salerno. L’indagine si è avvalsa del Ros di Roma: una scelta l’ha definita Borrelli, di coinvolgere i reparti operativi speciali in attività di respiro strategico.

Per il vice comandante Ros Valerio:”La tratta di Salerno con la frutta esotica viene guardata con interesse dai trafficanti perché ha una rotta e condizioni climatiche favorevoli. Infatti la cocaina fu ritrovata tra le banane. Il secondo elemento di interesse rispetto al carico di hashish proveniente dal Canada e nascosto sotto i ceci ha fatto riferimento all’italo canadese Gargiulo che ha pensato di poter utilizzare la possibilità in Canada di consumare droga anche ad uso di divertimento e così di poter sfuggire ai controlli. Coinvolto anche il  broker Ferrara”. Le Province coinvolte da questa operazione sono state: Torino, Treviso, Bari, Reggio Calabria, salerno e napoli con oltre 100 carabinieri impiegati. 

Questo il comunicato diffuso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno  relativo all’operazione  eseguita dai Carabinieri del ROS: 

Nella mattinata odierna, al termine di un’articolata Indagine coordinata dai Magistrati della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Salerno, è stata data esecuzione all’Ordinanza Cautelare Personale emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di 15 soggetti ritenuti, a vario titolo, come da elenco allegato, responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico, anche transnazionale, di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, furto, ricettazione e minaccia; reati tutti aggravati dalle condizioni previste dall’art. 416 bis 1c.p..

L’attività investigativa condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri – Sezione Anticrimine di Salerno ha consentito di ricostruire, secondo l’ipotesi accusatoria condivisa allo stato dal giudice per le Indagini preliminari, un sodalizio criminale composto prevalentemente da soggetti di origine campana in rapporti con appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta degli ALVARO di Sinopoli (RC). Secondo l’impostazione accusatoria, condivisa dal Giudice per le indagini preliminari, l’elemento centrale del gruppo sarebbe rappresentato da FERRARA Carmine li quale, sulla scorta delle emergenze acquisite dalla P.G., avrebbe svolto la funzione di intermediario tra i narcotrafficanti stranieri e le organizzazioni operanti sul territorio nazionale. Durante le investigazioni è stato acclarato che il porto di Salerno è assurto ad hub nazionale per l’importazione di droga dal Sudamerica. Difatti, li R.O.S. dei Carabinieri e al Guardia di Finanza, che ha fornito il necessario supporto nella fase dei vari riscontri, con il coordinamento di quest’Ufficio, nel marzo 2023 ha rinvenuto Kg. 220 di cocaina, celati in un container proveniente dall’Ecuador ed imbarcato su una motonave battente bandiera libanese. Secondo l’ipotesi accusatoria, condivisa allo stato dal giudice per le Indagini preliminari, le operazioni sarebbero state coordinate da VOLPE Franco ed ESPOSITO Cataldo, unitamente a soggetti allo stato irreperibili, e avrebbero visto l’interesse della famiglia calabrese degli ALVARO. In particolare, parte dello stupefacente sarebbe stata destinata ai calabresi ALVARO Nicola e ALVARO Francesco, finanziatori dell’importazione e acquirenti della cocaina, rappresentati in territorio salernitano, per le operazioni di intermediazione con FERRARA Carmine ed li collaboratore ROCCO Salvatore, dal calabrese MARAFIOTI Fortunato e dal napoletano D’AMBROSIO Errico, quest’ultimo avente il ruolo di delegato della famiglia Alvaro e dei co-finanziatori “napoletani”. Nel medesimo contesto investigativo, sul finire del mese di aprile 2023, è stato intercettato e sequestrato un carico di marijuana – del peso complessivo di oltre una tonnellata – anch’esso occultato in un container partito dallo scalo canadese di Montreal e giunto nel porto di Salerno per il tramite di una azienda di import-export di Poggiomarino (NA). Secondo l’ipotesi accusatoria, condivisa allo stato dal giudice per le Indagini preliminari, emergerebbe il coinvolgimento di MALAFRONTE Antonio di Boscoreale (NA), cotitolare della società interessata all’importazione del carico nonché l’italo – americano ANNUNZIATA Michele. Quest’ultimo avrebbe organizzato l’importazione della droga, finanziata in parte dal napoletano GARGIULO Giuseppe e avrebbe, quindi, incaricato, dietro corrispettivo economico, VOLPE Franco ed uno dei soggetti irreperibili per il coordinamento delle operazioni materiali di recupero dello stupefacente. Infine, dalle indagini sarebbe emersa la trasversale operatività di taluni degli indagati. Secondo l’ipotesi accusatoria, infatti, VOLPE Franco ed uno dei soggetti non identificati avrebbero diretto anche le attività finalizzate alla commissione di reati contro il patrimonio, in particolare nell’aera geografica del Cilento, effettivamente colpita negli ultimi mesi da reati di natura predatoria. VOLPE Franco, domiciliato in quell’area, avrebbe avuto li compito di individuare gli obiettivi e di fornire appoggio logistico ad un gruppo di correi, provenienti dalla Puglia, i quali, diretti da CAMPANALE Michele, avrebbero eseguito i furti.