C’era Massimo Graziano, un curriculum di alto profilo criminale come l’appartenenza all’omonimo clan di Quindici che rastrellava sul territorio reati utili a far denaro, a capo del gruppo di 27 persone accusate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria estorsione, favoreggiamento, truffa ai danni dello Stato, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e reimpiego di denaro provento di reato, oltre ad illeciti in materia di contrasto all’immigrazione clandestina. Le misure cautelari (di cui 12 in carcere, 12 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive del divieto di esercitare attività professionali) eseguite questa mattina dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno riguardato anche un commercialista e due direttori di filiale di banca accusati di aver sostenuto la solidità economica di società di capitali per poter accedere a prestiti e a fondi di garanzie per le piccole e medie imprese: il denaro non veniva restituito e reimpiegato per altri reati.
Tra le altre attività un traffico per il rilascio dei permessi di soggiorno: la procura guidata da Giuseppe Borrelli indaga su 516 richieste. Gli extracomunitari pagavano 5 mila euro a pratica. Coinvolti anche un ex poliziotto. Le attività dell’organizzazione, come ha fatto notare il procuratore Borrelli nel corso della conferenza stampa ha fatto emergere un nuovo profilo criminale, di un’organizzazione dedita ad attività economiche e amministrative non più quelle legate tradizionalmente alle attività criminali. L’organizzazione.
Emesso un decreto di sequestro preventivo cautelare di beni e valori per un importo superiore ad 1,4 milioni di euro.