Sostenibilità e spartizione dei fondi per promuovere l’introduzione dei giovani nelle formazioni di serie C. La riforma Zola può rappresentare una base di partenza per la ristrutturazione di un movimento partendo dalle categorie più basse.
In base alla nuova riforma, le percentuali dei contributi di sostenibilità erogati dalla Lega di C, a partire dalla stagione 2025-26, saranno calcolati in base all’utilizzo di calciatori cresciuti all’interno del settore giovanile, arrivando al 400%, mentre nella rosa di ogni squadra entro il 2028-29, ogni club dovrà inserire 8 giovani formati all’interno del proprio settore giovanile.
Le società dovranno investire nell’idea di settore giovanile, attraverso strutture, tecnici e soprattutto dirigenti formati e qualificati dal Settore Tecnico.
Un percorso che ha visto il Benevento come precursore con l’inserimento in pianta stabile in prima squadra di ragazzi come Talia, Viscardi, Nunziante, Perlingieri, Carfora, Prisco. I giallorossi hanno scelto la linea verde e la classifica sta dando ragione al presidente Vigorito.
Una strada che, nel tempo, ha percorso anche la Juve Stabia che, però, si trova in Serie B. Certo, se la società stabiese non avesse ottenuto la promozione nella scorsa stagione, si sarebbe trovata nella stessa condizione del Benevento considerati i tanti giovani sparsi nel girone C: Todisco e Del Sorbo in forza al Sorrento, Esposito in forza al Giugliano, Guarracino e Picardi in forza al Taranto, Aprea in forza al Crotone, oltre a Cimmino oramai una certezza del Cosenza. Tutti cresciuti nel settore giovanile stabiese.
Non a caso nelle ultime due edizioni del Gran Galá del Calcio, sono stati premiati dalla giuria come migliori responsabili di settore giovanile Serie C, Mainolfi della Juve Stabia, e nell’ultima edizione Puleo del Benevento Calcio, dirigenti di grande spessore umano, tecnico e soprattutto di cultura giovanile. Li unisce essere cresciuti da giovani all’interno del settore giovanile del Milan degli anni ’90 a trazione Berlusconi, che forse ha lasciato in loro un’idea forte del modus operandi con i giovani.
Un modo di lavorare che ha prodotto risultati e che potrebbe avere in questa riforma il volano per una sostenibilità più forte. Bisognerà vedere gli effetti della stessa a partire dalla prossima stagione e capire le strategie delle società di Serie C, ad oggi 7.
Un percorso che deve avere però una base di partenza importante: mettere un freno all’affidamento delle gestioni dei settori giovanili a terzi, ci sarebbe bisogno di un controllo della Figc.
Inoltre saper mettere in campo le idee quando non ci sono grossi possibilità economiche. Il Benevento, ad esempio, ha investito tanto nel settore giovanile e ora ne sta raccogliendo i frutti. Altre possono non avere lo stesso ‘portafoglio’, ma posso aguzzare l’ingegno per ricavare lo stesso risultato.