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“Il divieto alla candidatura nella legge elettorale regionale è uno schiaffo ai sindaci” – aveva commentato così Carlo Marino, presidente dell’ANCI Campania, la manovra con cui il Governatore De Luca aveva escluso in un sol colpo tutti i sindaci dalla competizione elettorale, dichiarandoli incandidabili. 

Così come per il ‘Terzo Mandato’ non è tardato ad arrivare l’ammonimento del Ministero dell’Interno, che con una nota indirizzata alla Regione Campania (prot. nr. 23-19 /A2024 ) ha espressamente richiesto di rivedere il testo approvato. 

Come si evince dalla nota, il Ministero chiarisce che “la legge regionale n.17/2024 sembra violare, in parte, i principi costituzionali di ragionevolezza e proporzionalità. In particolare non sembra operare un equo bilanciamento tra la ratio sottesa alla causa di ineleggibilità, l’interesse degli organi di governo degli enti locali ad arrivare alla naturale scadenza del mandato, assicurando la continuità amministrativa degli stessi, nonchè l’interesse delle comunità locali ad avere un governo stabile e conforme agli esiti della consultazione elettorale per tutta la durata della consiliatura”.

La Regione Campania, aveva introdotto una norma che obbligava i sindaci, di tutti i comuni, a dimettersi con almeno novanta giorni di anticipo rispetto alla presentazione della candidatura. Impedendo, a tutti gli effetti, la candidatura dei sindaci alle prossime Elezioni Regionali. 

Il Governo, invece, con questa missiva riporta tutto alle origini. Il provvedimento ‘anti sindaci’, fortemente voluto dai Consiglieri Regionali di maggioranza del Partito Democratico, tornerà nel cassetto. Si prevede un ritorno al passato,  con la possibilità per i sindaci in carica, dei comuni inferiori alla soglia dei 5.000 abitanti, di partecipare alle elezioni regionali senza l’obbligo di doversi dimettere.

Ora si attende solo che la maggioranza predisponga la ‘modifica’ per poi inviarla alla Commissione Statuto, presieduta da Giuseppe Sommese, che non potrà far altro che recepirla e trasmetterla al Consiglio Regionale per l’approvazione.