Napoli – Quello del reddito di cittadinanza resta sempre tema caldo per il Governo che sta studiando la misura adatta per ridurre il numero di beneficiari e rimettere nel mondo del lavoro le persone che possono farlo.
Una misura che prevede di renderlo permanente per anziani, disabili e persone non autosufficienti. Per gli altri, invece, diventerà un sostegno per determinati periodi, non rinnovabile dopo la prima offerta di lavoro congrua rifiutata. Insomma, bisogna scremare una platea di persone definite ‘occupabili’.
Un dato nazionale che parla di 660mila persone e di questo il 25% si trova in Campania, regione al primo posto in questa speciale graduatoria. Circa 170mila beneficiari del reddito che possono essere immessi nel mondo del lavoro attraverso un periodo di formazione e avviamento al lavoro, dopo i 18 mesi di sostegno.
Sussidio che si può ottenere di nuovo solo se si resta senza lavoro alla fine del periodo di formazione. Non per intero e non per sempre, prevista la limitazione di quantità e tempo.
Un’idea che potrebbe permettere di rimettere in moto chi ne ha la possibilità, evitando di cullarsi sul reddito di cittadinanza. Un’idea che, allo stesso tempo, va a sbattere contro alcune problematiche legate al territorio. Uno di questi riguarda lavoratori scarsamente qualificati, quelli per i quali dovrà essere previsto un periodo di formazione più lungo del normale.
Una buona soluzione che mira a stanare quelle persone che hanno accarezzato la possibilità di vivere di sussidio, ma non certo la soluzione giusta per risolvere un problema atavico, quello del lavoro in Campania.
Per molti il sussidio senza fatica ha rappresentato la soluzione ideale, la realizzazione della possibilità di guadagnare senza sporcarsi le mani o, peggio ancora, di arrotondare attraverso il reddito di cittadinanza.
La correzione del tiro mira a rendere il sussidio un aiuto reale per chi, veramente, non può più lavorare ma vuole continuare a vivere.