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Tutela della salute: Campania rimandata. A sentenziarlo è l’analisi delle opportunità di tutela della salute nelle regioni, condotta dai 104 esperti raggruppati dal Crea (centro per la ricerca economica applicata in Sanità). Ricercatori e docenti universitari nei campi dell’economia, del diritto, dell’epidemiologia, dell’ingegneria biomedica e della statistica medica che operano per il Crea hanno sviluppato la ricerca in un panel multistakeholder diviso in cinque gruppi: istituzioni, management aziendale, professioni sanitarie, utenti e industria medicale. Con la Campania ci sono Sardegna, Lazio, Umbria, Abruzzo e Puglia, che raggiungono livelli di performance compresi tra il 37 e il 44%. “L’analisi – si legge in una nota – che non si limita alla valutazione degli aspetti sanitari ed economici, ma analizza anche quelli sociali e di equità dell’assistenza, è stata condotta in base a venti indicatori articolati su cinque dimensioni: equità, appropriatezza, esiti, innovazione, economico-finanziaria e sociale. Il risultato dà la misura reale dell’efficacia dell’organizzazione e degli esiti dell’assistenza sociosanitaria, e permetterà anche di monitorare gli effetti dell’applicazione dell’autonomia differenziata dal nord al sud del Paese”. Il Crea fa anche sapere che “negli ultimi cinque anni si è registrato un miglioramento del 46% della performance, che ha interessato tutte le ripartizioni geografiche e, in maggior misura le regioni del Mezzogiorno (+75,9% in media). Questo, anche se il Sud è ancora indietro in termini di livello di performance e i suoi indici, anche se in forte miglioramento rispetto alle altre aree geografiche, sono ancora bassi”.