Due mozioni per il sostegno agli ex percettori RdC in Campania, una ritirata e una bocciata. Scoppia la bagarre in consiglio regionale. “Dopo alcuni giochetti, ho ‘costretto’ la maggioranza a prendersi delle responsabilità” dice Maria Muscarà (gruppo misto), dopo il No dell’aula alla sua mozione. Il testo ricordava i circa 260.000 nuclei familiari campani – tra reddito e pensione -, destinati a perdere il beneficio, o già tagliati fuori dalla riforma del governo. Perciò chiedeva di “aiutare le famiglie in difficoltà con fondi regionali”, sostenendo “la discrepanza tra reddito precedente e reddito attuale”. La proposta sollecitava pure “un tavolo per promuovere un ‘piano straordinario per il lavoro'”. Mozione affine da Gennaro Saiello del M5S, per “Misure a sostegno dei ‘percettori occupabili’ del reddito di cittadinanza”. Entrambe però si infrangono sul muro della maggioranza. “Il tema è se come Regione possiamo sostituirci al governo” obietta Massimiliano Manfredi del Pd. La sua sentenza: “Io non sono contrario al reddito di cittadinanza, ma non posso votare una cosa che non può farsi”.
Il presidente dell’assemblea, Gennaro Oliviero, prova allora a far ritirare le due mozioni. A Saiello annuncia di aver “stamattina assegnato alle commissioni competenti” la sua proposta di legge in materia. Ed esprime dubbi su “un ordine del giorno che riguarda una materia così complessa in cui c’è un impegno finanziario considerevole”. Peraltro, aggiunge, “si impegna la giunta non si capisce bene a fare cosa“. Per Oliviero è “più utile il percorso individuato da Saiello presentando una proposta di legge in cui c’è l’impegno di tutte le forze politiche, con la giunta, a trovare le soluzioni più opportune e le risorse più idonee”. Il pentastellato acconsente a ritirare la sua mozione. Resiste invece Muscarà: “Non credo a queste promesse”. Si finisce con l’aula a bocciarle l’ordine del giorno.
“La mia mozione sul Reddito di Cittadinanza datata ormai settembre, rinviata di ben due consigli – insorge la consigliera -, è stata ufficialmente bocciata da una giunta che non vuole prendersi delle responsabilità, intanto siamo in piena emergenza con famiglie che non possono mettere il piatto a tavola”. Muscarà denuncia: “Da più di 60 giorni in VI commissione, c’è una proposta di legge di iniziativa popolare che spinge ad un reddito regionale per aiutare le famiglie in difficoltà, ma tutto tace”. Le speranze di sostegno, ora, passano ad un’ipotetica legge.