“Non me lo ha chiesto e, dunque, non le ho detto no, ma con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivido l’esigenza che io resti al Viminale”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervistato da Franco Genzale, direttore di Itv, emittente televisiva di Avellino, pur dicendosi “onorato e compiaciuto” per le sollecitazioni, conferma la sua indisponibilità ad essere candidato alla presidenza della Regione Campania. “Il centrodestra – ha aggiunto – deve avere la possibilità di esprimere una classe dirigente in via di formazione molto capace che saprà sintonizzarsi con i cittadini della Campania”.
Nel corso dell’intervista, Piantedosi si è anche soffermato sui temi delle politiche migratorie. “Denatalità e calo demografico e il bisogno di manodopera – ha detto – non sono temi sovrapponibili, anche su uno non esclude l’altro. Dobbiamo essere molto realistici e concreti: grazie alla correzione dei meccanismi, abbiamo avuto 452 mila nuovi ingressi regolari e contestualmente fermato i barconi organizzati dai trafficanti di esseri umani”.
Nel corso dell’intervista, Piantedosi si è anche soffermato sui temi delle politiche migratorie. “Denatalità e calo demografico e il bisogno di manodopera – ha detto – non sono temi sovrapponibili, anche su uno non esclude l’altro. Dobbiamo essere molto realistici e concreti: grazie alla correzione dei meccanismi, abbiamo avuto 452 mila nuovi ingressi regolari e contestualmente fermato i barconi organizzati dai trafficanti di esseri umani”.
Sul punto, Piantedosi ha osservato che “se c’è chi mi considera un cacciatore di immigrati, c’è anche chi mi considera non abbastanza severo”.
Sul tema dell’ordine pubblico e del diritto a manifestare, il ministro ha osservato come, nel merito, “la discussione sia storicamente alterata. L’ordine pubblico si mantiene, non si impone. La nostra impostazione – ha concluso – è tra le migliori al mondo”.