“Le dichiarazioni di Boccia riportano alla memoria il film “Guardie e Ladri”: l’ex commissario regionale, del quale era stata chiesta la rimozione per i danni prodotti in Regione Campania, attribuisce ad altri comportamenti che rappresentano da sempre la sua cifra politica. Boccia continua, con la sua consueta ipocrisia, a lanciare anatemi nei confronti del mondo nella speranza che qualcuno si accorga della sua esistenza in vita. Fatta questa premessa, dichiaro di non aver mai proposto né voler proporre alcuna azione nei confronti del partito al quale sono regolarmente iscritto. Se altri, che si sentiranno calpestati nei loro diritti, intenderanno farlo, io non potrò far nulla“. Così, in una nota, Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale della Campania.
“In ogni caso, mi sono sempre dichiarato disponibile, per la responsabilità che mi compete, a ricercare ogni soluzione rispettosa dello Statuto e dei Regolamenti congressuali, sperando che il buon senso prevalga in ciascuno di noi – aggiunge – Comprendo perfettamente che Boccia, parlando a nome della Schlein – ma non solo di quest’ultima – cerchi l’applauso inveendo contro i sultanati ed i padroni delle tessere: Io non sono mai stato né un signore delle tessere né un sultano. Per tutta la mia vita sono stato eletto con il voto di preferenza, condizione quest’ultima sconosciuta a Boccia ed ai suoi veri sodali che vorrebbero far saltare il congresso di Caserta“.
“Un’ulteriore precisazione, il Tar non è l’organo da adire perché non siamo in tema di giurisdizione amministrativa, ma per colui che è stato nominato per la quarta volta parlamentare ‘senza voti’ no fa molta differenza – conclude – La prima vera rivoluzione del nuovo corso del Pd dovrà essere questa: far tornare a casa coloro che arbitrariamente hanno occupato uno scranno parlamentare. Infine, qualunque possa essere la decisone relativa al congresso provinciale di Caserta, la risposta la daremo il 26 di febbraio sostenendo con totale convinzione Stefano Bonaccini“.
Pd, Oliviero: “Da Boccia ipocrisia, non sono signore delle tessere”
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