Pollica (Sa). “Finalmente si cominciano a vedere i volti gli assassini del sindaco Vassallo, compreso il volto delle istituzioni deviate. Se finalmente, a distanza di quattordici anni dal delitto del sindaco di Acciaroli, Angelo Vassallo, i volti senza nome dei suoi assassini cominciano ad essere decifrati e, con orrore, ritroviamo fra i volti dei presunti assassini la conferma di ciò che avevamo sempre sospettato e denunciato, e cioè il pieno coinvolgimento di insospettabili uomini delle Istituzioni, è innanzitutto merito dell’instancabile impegno dei familiari del Sindaco Vassallo, ed in particolare dei suoi fratelli Dario e Massimo, perché la verità, anche la più difficile ed indicibile, venisse fuori alla luce del sole”. È quanto scrive l’ex pm Antimafia e avvocato della Fondazione Vassallo, Antonio Ingroia sugli arresti di questa mattina di quattro persone accusate a vario titolo di aver concorso all’omicidio del sindaco pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, la sera del 5 settembre 2010. A finire in carcere, l’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il pentito Romolo Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex carabiniere Lazzaro Ciffi.
“Quale loro difensore di parte offesa, scrissi nell’istanza di riapertura indagini, presentata nel 2021 alla Procura Distrettuale Antimafia di Salerno nei confronti del Col. Cagnazzo, oggi arrestato ma allora archiviato, che il delitto Vassallo andava ricostruito come un’azione criminale di stampo camorristico agevolata però, sia prima che dopo il delitto, e probabilmente nella sua stessa esecuzione, da una parte deviata e corrotta delle istituzioni, con particolare riferimento alla posizione del Colonnello Cagnazzo e del Maresciallo Cioffi, ma non solo. Insomma, una scellerata cooperazione criminale derivante da interessi e affari illeciti gestiti in comune. Oggi dopo anni di indagini approfondite, svolte nell’assoluto e più impenetrabile segreto investigativo, la Procura di Salerno giunge alla verità: quella più scomoda e amara per il coinvolgimento di infedeli servitori dello Stato nell’assassinio di un uomo pubblico giusto e buono come il Sindaco “pescatore” Angelo Vassallo – dice Ingroia – Avevamo visto giusto – aggiunge il legale che ringrazia la magistratura di Salerno – Il più profondo ed ampio apprezzamento per la serietà e coraggio dimostrato dalla Procura distrettuale antimafia di Salerno nello svolgimento di queste indagini e nel trarne le doverose conseguenze. Da parte nostra, continueremo a dare il nostro contributo, pronti a costituirci parte civile quando si avvierà il processo”.