Si era accreditato nel territorio di Sarno nei comuni vicini come interlocutore privilegiato sia di altri gruppi criminali ma anche per imprenditori e professionisti che guardavano al business legato a tutte le attività criminali. Così Massimo Graziano era riuscito a mettere le mani su attività economiche in difficoltà delle quali acquisiva la gestione e controllo nei momenti di crisi. Proprio sulle piccole e medie imprese in difficoltà era riuscito a far crescere la sua attività usuraria: su un prestito di 50.000 € aveva chiesto anche interessi pari al 7% ma i tassi mutavano a seconda della situazione. Come emerge dall’ordinanza, c’è un debitore costretto anche a vendere alberi su un suo terreno per poter liquidare il prestito e la restituzione. In caso di ritardo, era Graziano direttamente che, facendo riferimento all’omonimo clan della valle del Lauro, minacciava le vittime.
A scatenare l’inchiesta, che ha visto al lavoro le fiamme gialle del Gdf di Salerno ed il nucleo Pef agli ordini del comandante Molinari, è stata la differenza tra condizioni fiscali quasi da nullatenenti dichiarate da alcuni degli indagati ed il lusso e lo stile di vita eccessivo. Come la Ferrari utilizzata da uno dei componenti della società per percorrere le strade di Sarno. Ma nell’ordinanza, che riguarda 47 indagati e che include anche quattro misure interdittive a carico di due direttori di filiale di banche a Salerno, un commercialista e un avvocato c’è anche il cavallo di ritorno tentato per una Maserati rubata. Insomma, l’associazione non disdegnava nessun tipo di affari come il favoreggiamento dell’ingresso illegale dei cittadini extracomunitari attraverso i clic day. 506 le domande al vaglio della procura della Repubblica guidata da Giuseppe Borrelli, che ieri, in una conferenza stampa ha illustrato con il sostituto Cannavale e gli esponenti delle forze dell’ordine i dettagli dell’operazione. Uno dei settori più fiorenti era la capacità di ottenere finanziamenti agevolati. Ma l’aspetto saliente della vicenda, come ha sottolineato lo stesso Borrelli e aver fatto emergere con chiarezza come i gruppi criminali si stiano sempre di più concentrando su attività economiche finanziarie.