Sembrerebbe che non ci sia alcun mistero dietro l’increscioso e triste episodio che ha visto coinvolta una bambina di due anni volata giù dalla finestra del terzo piano della palazzina in cui viveva a Fisciano con i suoi genitori. E’ stato arrestato ed è in carcere, monitorato dai sanitari, il padre della bimba accusato di aver compiuto l’insano gesto del lancio. Forse non c’è mistero quindi sull’autore, ma resta fitto, invece, quello sulle motivazioni che avrebbero condotto il genitore a qualcosa di veramente inspiegabile secondo logica. “Sentivo delle voci nella testa che mi dicevano cosa fare” avrebbe detto il papà nell’immediatezza dei fatti ad alcuni vicini di casa accorsi nel frangente. Una confessione non-confessione, però, perché innanzitutto non sarebbe stata riferita direttamente agli investigatori e senza nemmeno la presenza dei suoi legali (Silvero Sica e Tommaso Amabile) che, quindi, si sono affrettati a smentire qualsiasi ipotesi di ‘confessione’ da un punto di vista tecnico-legale.
“Non abbiamo contezza diretta di dichiarazioni dell’assistito – ha confermato Sica presidente dell’Ordine degli Avvocati di Salerno sulle colonne de Il Mattino – Ne sapremo di più nell’interrogatorio di garanzia”. “Dobbiamo capire se è in grado di reggere l’interrogatorio” ha sottolineato l’altro legale, il consigliere regionale Amabile.
Intanto i medici del Santobono di Napoli proseguono nelle cure della bimba (già sottoposta ad un intervento chirurgico all’omero che verrà ingessato) che potrebbe anche essere dimessa a breve.