“Di fronte a povere persone che muoiono si ha il dovere, prima di ogni altra cosa, di salvare le vite in pericolo”. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua diretta Facebook, in merito alla tragedia di Cutro. Poi, fa quella che definisce una “considerazione amara, perché è sempre bene ricordare le differenze tra le parole e i fatti”.
“C’è stato qualcuno che per anni in Italia per affrontare il problema voleva il blocco navale – spiega – che belle parole, che immagine di durezza, di autorità, che grande capacità di risolvere in maniera semplice i problemi. E adesso? E adesso che chi voleva fare il blocco navale governa il paese cosa succede? Perchè non lo fa? Erano cose vergognosamente demagogiche prima, ed oggi credo che sia bene almeno per un attimo ricordare chi con quella demagogia ha cercato di strappare qualche voto ma non ha ritenuto di dover pensare seriamente a difendere i valori umani fondamentali”.
“Rimango dell’opinione, e non distinguo i colori politici, che i processi li fanno i magistrati e che fino a quando non vi è una sentenza di un magistrato giudicante bisogna avere rispetto per le persone indagate”, ha sottolineato il governatore della Campania in merito all’inchiesta sull’emergenza Covid. “Non mi sento di dire nulla di fronte a quella che è stata una immensa tragedia nazionale – ha aggiunto – Ricordiamo tutti Bergamo, e le file dei camion con le bare”.
Parla della bozza Calderoli sull’autonomia ed il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si rivolge alla premier Giorgia Meloni: “Non serve ripetere 300 volte al giorno come una litania la parola nazione”. “La nazione, lo spirito di patria lo si difende con i fatti – ha sottolineato nella diretta Fb del venerdì. – Le parole non servono a nulla, è soltanto retorica e anche una retorica un po’ fastidiosa”.