“Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni trionfalistiche dell’assessore Discepolo sul presunto impegno della Regione Campania per la casa sociale. Parla di ‘grande lavoro’, ma in questi dieci anni la verità è sotto gli occhi di tutti: la Regione ha completamente abbandonato il tema dell’abitare, limitandosi a finanziare la Procura per gli abbattimenti delle case abusive di necessità, senza offrire alcuna alternativa abitativa concreta.” Così la consigliera indipendente Marì Muscarà interviene in merito alle recenti dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica, Bruno Discepolo, durante un incontro del Partito Democratico.
“Altro che diritto alla casa – incalza Muscarà – è stato attuato un vero e proprio accanimento verso le famiglie più fragili, colpevoli soltanto di aver cercato un tetto sulla testa in un territorio dove la politica si è dimenticata dell’edilizia popolare e del disagio abitativo. Nessun piano serio, nessun investimento strutturale, nessun progetto di recupero o rigenerazione urbana. E l’ACER – aggiunge la consigliera – braccio operativo della Regione in questo ambito, è diventata simbolo di inefficienza e mancata trasparenza. Sono anni che denuncio pubblicamente l’inerzia e le contraddizioni di questa Agenzia, incapace di rispondere alle necessità del territorio e dei cittadini. Altro che nuova governance o regole aggiornate: qui si gioca sulla pelle di migliaia di persone.”
Muscarà conclude: “Ora parlano di canoni aggiornati, di graduatorie informatizzate e di risorse per la manutenzione. Ma è troppo comodo vendere come conquiste ciò che andava fatto vent’anni fa. La verità è che in Campania il diritto all’abitare è stato sistematicamente calpestato da chi ha governato, e i cittadini sanno distinguere la propaganda dai fatti.”