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Arriva con grande ritardo questa riunione del Consiglio dei Ministri di oggi a Cutro. Il tema è maledettamente complicato, per quel che mi riguarda non si presta a banalizzazioni o guerre ideologiche. Quello che è successo 12 giorni fa è veramente drammatico e inaccettabile”.
Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commentando il Cdm nel luogo della recente strage degli immigrati.
Non voglio ritornare – ha detto De Luca – su alcune cose dette da ministri, ma mi auguro che l’onorevole Meloni dica parole di grande onestà intellettuale. Dica innanzitutto che quello che ha raccontato per anni, che il problema dei migranti si risolveva con il blocco navale, lo ha detto fino a 6 mesi fa, era un’idea totalmente demagogica e irrealizzabile. Siccome in campagna elettorale si è presentata dicendo ‘sono Giorgia, sono una mamma, sono cattolica’, mi auguro che lo spirito cristiano sia fatto valere anche quando ci sono decine di bambini che muoiono in mare. Bisogna sicuramente parlare con l’Europa, bisogna essere uniti come paese nei confronti dell’Europa, ma bisogna che ci sia un’impostazione completamente diversa”.
“Abbiamo bisogno di avere personale nelle aziende del Nord, ci sono aziende che rischiano di chiudere, abbiamo tutto il comparto dell’agricoltura che non ha più il personale per raccogliere la frutta. Allora ci servono i migranti, ovviamente in un contesto di ordine e legislazione corretta”, ha concluso.

AUTONOMIA – Io capisco Calderoli, si doveva votare in Lombardia e bisognava alzare di nuovo una bandierina e l’hanno alzata. Mi auguro che adesso la smettano e torniamo a fare le persone serie. Ma ho la sensazione che continueranno ad andare avanti e quindi dovremo combattere”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine di una conferenza stampa con l’Inps a Napoli.
Nella riunione – ha ricordato De Luca – che abbiamo avuto a Napoli a dicembre, Calderoli aveva accettato alcune proposte della Campania. La prima era quella di definire prima di partire i Lep, la seconda era di affidare l’individuazione e la definizione dei Lep non al Governo, ma a una commissione terza, avevamo proposto l’Ufficio parlamentare di bilancio della Camera. Terzo, avevamo proposto il blocco del residuo fiscale al Nord, quindi l’idea delle Regioni del Nord di trattenersi le risorse fiscali maturate al Nord. Su questo Calderoli aveva dato una disponibilità, dopodiché nella bozza queste nostre richieste non ci sono, e dunque noi l’abbiamo rifiutata e la combatteremo”.
De Luca ha parlato anche della Conferenza delle Regioni sull’Autonomia differenziata: “abbiamo avuto – ha detto – una situazione un po’ triste, perché anche altre Regioni meridionali, anziché bocciare la bozza Calderoli, hanno espresso un parere positivo sperando nel futuro. Sanno benissimo i miei amici della Calabria, della Basilicata, del Molise e della Sicilia, che se passa quella bozza Calderoli il Sud è perduto.
Dovremo combattere anche qui con le unghie e con i denti perché questa ipotesi sciagurata non vada avanti”.

LAVORO – Un Paese civile non può non dare un aiuto alla povera gente, a famiglie che non ce la fanno, a chi ha un disabile in casa. L’aiuto pubblico è indispensabile”.
Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine di una conferenza stampa con l’Inps a Napoli.
Per quanto riguarda il salario minimo – ha detto – è una misura anche utile ma bisogna stare attenti perché nel Sud abbiamo bisogno prima che del salario minimo, del lavoro minimo.
Il salario minimo va per l’80% al centro nord dove c’è l’apparato produttivo e le industrie. Quindi è una misura di civiltà, ma dobbiamo sapere che non incide sul Sud dove il problema è il lavoro, visto che abbiamo solo il 25-28% di donne che lavorano e visto che abbiamo il livello di disoccupazione giovanile più alto d’Italia. A questi milioni di giovani che non lavorano il salario minimo serve a poco, serve il lavoro minimo”.
In questo senso – ha aggiunto De Luca – dobbiamo combattere perché stanno mettendo in atto come Governo una manovra di vera e propria delinquenza politica, cioè stanno bloccando i fondi Fsc, 30 miliardi di euro, per spalmarli sul piano nazionale. E’ incredibile. C’è stata una riunione una settimana fa con le Regioni, hanno partecipato il ministro Calderoli e il ministro Fitto, il quale ha detto ‘vorremmo utilizzare i fondi Fsc per integrare alcuni progetti del Pnrr’. Siamo alla follia.
Ovviamente su questo apriamo una guerra termonucleare, perché addirittura è anti costituzionale. I Fsc sono previsti per legge e vanno erogati per l’80% al Sud e il 20% al Nord. Ma ormai qui siamo di fronte a violazioni continue di regole elementari”.

SANITA’ – Il riassunto sulla situazione della sanità è presto fatto. Non c’è un euro e non c’è un medico in più per la sanità pubblica nel nostro paese. Ho visto sui giornali questa mattina che anche il ministro della Salute dice finalmente che occorrerebbero 4 miliardi di euro per dare il respiro minimo alla sanità pubblica del nostro paese, siamo ormai il paese d’Europa che ha gli stanziamenti più bassi per la sanità pubblica”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine della conferenza stampa con l’Inps a Napoli.
E’ una situazione drammatica – ha detto – a furia di ripetere questa considerazione, ho la sensazione che la gente si abitui anche alle situazioni drammatiche ma noi rischiamo davvero di non poter tenere aperti i pronto soccorso nei prossimi mesi. Allora dovremo combattere, e dovremo combattere due volte in una Regione come la Campania, perché nonostante il recupero che abbiamo ottenuto lo scorso anno rimaniamo la Regione che ha meno risorse nell’ambito del fondo sanitario nazionale e che ha 10-15.000 dipendenti in meno nella sanità pubblica rispetto alla media nazionale. Quindi veramente la situazione è pesante, dovremo combattere e creare un movimento di opinione per svegliare il Governo nazionale che mi pare estremamente distratto rispetto a due grandi servizi di civiltà, sanità pubblica e scuola pubblica”.