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Salerno – Ennesima battuta d’arresto per la vicenda di Arianna M., la 15enne del Salernitano diventata tetraplegica, sorda e ipovedente a causa di un grave caso di malasanità quando aveva appena tre mesi di vita: a poche ore dall’incontro, in programma ieri pomeriggio, è saltata la transazione che avrebbe messo fine alla lunga diatriba giudiziaria.

Ad annunciarlo è l’avvocato Mario Cicchetti, legali di Eugenio Manzo e Matilde Memoli, genitori di Arianna, che, a questo punto, ha deciso di chiedere alla Corte di Appello di Salerno, davanti alla quale è in corso il procedimento di secondo grado di giudizio, di anticipare l’udienza fissata per il prossimo 26 maggio “in considerazione dell’urgenza di definire il contenzioso per i motivi ben noti alla Corte“.

La transazione, per oltre 3 milioni di euro, si è bloccata, secondo quanto fa sapere l’avvocato della famiglia Manzo, a causa di una comunicazione dell’Asl di Salerno (anch’essa coinvolta nella vicenda, ndr) con la quale, scrive Cicchetti, è stata manifestata “…la volontà di respingere l’ipotesi di accordo transattivo“.

In una missiva inviata dal legale, tra gli altri, anche alla direzione generale dell’AORN Antonio Cardarelli di Napoli, a quella dell’Asl di Salerno e al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Cicchetti evidenzia che la transazione è frutto dei contenuti della bozza dell’elaborato dei consulenti nominati dalla Sezione civile Corte di Appello di Salerno (le cui conclusioni sono state, successivamente, confermate in quello definitivo) “…che attesta la responsabilità dei sanitari dipendenti dell’AORN Antonio Cardarelli di Napoli nella causazione delle gravissime patologie cui è affetta la minore (già riconosciuta con la sentenza emessa nel 2019 dal Tribunale di Salerno) ma evidenziava, altresì, come non fosse stata adeguata quella offerta alla piccola dall’ASL di Salerno“.