Tempo di lettura: 2 minuti
Sono luoghi classificati a rischio, dove l’atmosfera è esplosiva per la presenza di gas o di polveri combustibili. E in Campania i controlli scarseggerebbero, oppure sarebbero proprio inesistenti. L’allarme è lanciato dalla consigliera regionale Maria Muscarà, dopo una serie di accessi agli atti nelle aziende sanitarie. “In riferimento alle risposte ricevute dalle Asl campane – spiega la consigliera del gruppo misto –  è emerso inequivocabilmente che la gestione degli impianti in luoghi con rischio esplosione, ai sensi del DPR 462/01 e D.lgs. 81/08 Titolo XI, a livello regionale è insufficiente o del tutto assente, ciò a fronte di un incontrollato proliferare sul territorio di nuovi impianti: metano, GPL, biogas e chimici, a cui si aggiungono gli incontrollati impianti preesistenti”.
 
La lista delle omissioni sarebbe lunga. “La Asl Napoli 1 – afferma Muscarà non ha mai fatto controlli e ha dichiarato addirittura di non sapere che è suo compito farli. La Asl Napoli 2 è priva di organizzazione dedicata. La Asl Napoli 3 non ha mai fatto controlli e dichiara di non avere personale adeguato. La Asl di Caserta ha una organizzazione dedicata ma non ha espletato controlli negli ultimi 2 anni, da chiedersi la sua efficacia”.
 
Quanto alle “altre Asl nemmeno rispondono alla interrogazione, evidentemente non hanno fatto controlli su impianti particolarmente pericolosi con rischio esplosione”. In sostanza, dall’indagine della consigliera emerge un quadro preoccupante. La proposta di Muscarà: “Al fine di tutelare sia la sicurezza sui luoghi di lavoro e, indirettamente, l’intera pubblica incolumità in Campania, si potrebbe con immediatezza provvedere ad organizzare un ufficio centrale regionale Atex (il nome della direttiva Ue in materia, ndr) a cui far afferire i funzionari tecnici particolarmente e certificatamente esperti a tale delicato ruolo che dovranno ispezionare, verificare e omologare gli impianti particolarmente pericolosi Atex della Campania a tutela della sicurezza sul lavoro e della pubblica incolumità”.
 
I costi non sarebbero esorbitanti. Il vantaggio, viceversa, avrebbe “valore inestimabile”. Muscarà chiede “all’assessore alla sanità di provvedere a tal merito, visto che tutto ciò è ampiamente disatteso dalle Asl”. La richiesta è per il governatore De Luca, che conserva la delega del settore.