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La questione della legalizzazione della cannabis è un nodo che l’Italia fatica ancora ad affrontare di petto, mancando, così, di seguire l’esempio di altri Paesi dell’Unione Europea che, in direzione di una politica progressista e anti-proibizionista, si aprono gradualmente alla circolazione della sostanza.

Ad oggi la marijuana è ancora un frutto proibito, con sanzioni amministrative e penali severe per chi la consuma o la cede a terzi, con la curiosa eccezione delle semenze. Queste ultime, infatti, possono essere liberamente acquistate a scopi collezionistici (per ovvie ragioni la loro coltivazione è assolutamente illegale) e negli ultimi anni hanno portato alla nascita di un singolare mercato piuttosto amato dagli appassionati del settore, ma ancora poco conosciuto dalla maggior parte degli italiani.

Per chi volesse saperne di più in proposito, esistono interessanti siti con blog dedicati ricchi di informazioni sui semi di marijuana, come Sensoryseeds.it, e-commerce italiano specializzato nella rivendita di prodotti da collezione.

Ad ogni modo, di fronte a questo panorama ancora piuttosto restrittivo che caratterizza l’Italia, è interessante esaminare come continuano a muoversi gli altri Paesi della UE. L’Olanda, in particolare, già nota per la sua politica storicamente tollerante verso le droghe leggere, di recente ha avviato un’importante sperimentazione per chiudere il cerchio sul discorso della legalizzazione della cannabis.

Nel seguente articolo illustreremo i particolari di tale iniziativa, descrivendo brevemente lo status legale della marijuana, i punti principali della sperimentazione e l’impatto di questo percorso sull’economia del Paese.

La normativa olandese sulla cannabis: un caso esemplare di progressismo

Come noto, l’Olanda ha adottato un approccio progressista e pragmatico nella gestione della cannabis, distinguendo in modo significativo tra droghe leggere e pesanti. Questa distinzione è fondamentale nella legislazione del Paese, poiché mira a ridurre i rischi associati all’uso di stupefacenti, sia per i consumatori che per la società nel suo insieme. In questo contesto, il possesso di droghe leggere per uso personale non viene considerato reato, ma una semplice infrazione, punibile con una multa, mantenendo così un equilibrio tra controllo e tolleranza​​.

La vendita di cannabis nei coffee shop, sebbene teoricamente illegale, non viene perseguita se avviene entro determinate condizioni stabilite dal governo. Queste includono limiti sulla quantità di marijuana che può essere venduta per persona al giorno e il divieto di vendere alcolici o altre droghe nella stessa transazione. Tali misure non solo regolamentano il mercato ma ne garantiscono anche un certo livello di sicurezza e standardizzazione.

Non mancano regolamentazioni anche rispetto al consumo della sostanza che deve avvenire tassativamente entro le mura dei coffee shop. L’uso esterno, come si evidenzia anche dalle recenti misure istituite dalla sindaca di Amsterdam, continua ad essere, invece, proibito dalla legge.

Negli ultimi anni, peraltro, l’Olanda ha introdotto ulteriori riforme legislative mirate a regolare in modo più completo la coltivazione e la vendita di cannabis. Questi sforzi rappresentano un tentativo di chiudere il cerchio della legalizzazione, affrontando le aree grigie che hanno caratterizzato il settore per decenni, così da normalizzare e regolamentare la sostanza, aumentare le entrate pubbliche tramite un mercato controllato ed eliminare il mercato nero.

Non solo coffe shop: le recenti misure di sperimentazione per l’allargamento della legalizzazione della cannabis nei Paesi Bassi

In aggiunta a quanto appena illustrato, l’Olanda si sta affermando anche di recente come un laboratorio vivente nel campo della legalizzazione della cannabis, introducendo approcci innovativi e proattivi per gestire e regolare il suo utilizzo. Al centro di queste iniziative c’è il programma di sperimentazione della coltivazione e vendita di marijuana, che rappresenta un passo significativo verso una regolamentazione più completa del mercato. L’esperimento, della durata di quattro anni e iniziato proprio nelle ultime settimane del 2023, coinvolge città selezionate come Tilburg, Almere, Breda e Nijmegen, oltre a considerare la partecipazione di altre aree urbane​​​​.

Questo programma ha lo scopo di esaminare gli effetti della legalizzazione sulla salute dei consumatori, fornendo così dati preziosi per la formulazione di una futura politica sulla cannabis responsabile e basata su evidenze concrete. Gli aspetti chiave dell’esperimento includono la tracciabilità della coltivazione, la qualità del prodotto, e il monitoraggio dell’impatto sociale ed economico della legalizzazione. In particolare, il programma mira a indagare come la legalizzazione possa influire sull’eliminazione del mercato nero, la riduzione della criminalità legata alla droga e l’incremento delle entrate statali.

Tuttavia, questo percorso non è esente da sfide.

La sperimentazione ha sollevato dubbi e perplessità, sia tra gli operatori del settore che tra le autorità locali. Si sono manifestate preoccupazioni riguardo ai limiti imposti nella fornitura e alla distribuzione del prodotto, nonché alla possibilità che alcune restrizioni possano indirizzare nuovamente i consumatori verso il mercato illegale​.

Le conseguenze economiche dell’approccio olandese alla legalizzazione della cannabis

La legalizzazione della cannabis nei Paesi Bassi ha avuto un impatto significativo non solo sul piano sociale e della salute pubblica, ma anche sul fronte economico. La gestione olandese di questo settore si è distinta per la sua efficacia nell’integrare la vendita di cannabis nel tessuto economico del paese, contribuendo così al suo sviluppo economico generale.

Un elemento chiave di questo approccio, come già accennato, è il modello di business dei coffee shop, che, pur operando in un contesto di legalità limitata, hanno generato entrate sostanziali per lo stato attraverso la tassazione. Questo sistema ha permesso di canalizzare una parte dei profitti dalla vendita di cannabis in benefici pubblici, riducendo il carico sul sistema giudiziario e sulle forze dell’ordine, con un conseguente risparmio significativo per il bilancio pubblico.

Inoltre, il turismo dei coffee shop ha assunto un ruolo cruciale nell’economia olandese. I viaggiatori, attratti dalla possibilità di consumare legalmente cannabis in questi locali, contribuiscono in modo sostanziale all’economia locale.

Stime recenti indicano che ogni anno, l’Olanda guadagna circa 400 milioni di euro dal turismo legato alla cannabis, un esempio non solo del successo economico del modello olandese, ma anche di come il Paese abbia saputo capitalizzare su una nicchia turistica unica, rendendola parte integrante del suo appeal internazionale​.