Italiani pessimisti e spaventati dal futuro: per 7 cittadini su 10 il domani genera impotenza ed incertezza. Addirittura il 45% pensa che nei prossimi 10 anni il Paese peggiorerà; solo il 25% si aspetta dei miglioramenti. Di fronte alla prospettiva di una qualità della vita che si attende peggiore, l’attenzione degli italiani va alle persone care e a alle cose semplici, ad una felicità privata: più di 6 italiani su 10 desiderano per il futuro una vita più tranquilla e più autentica.
Nonostante le preoccupazioni, gli italiani non si piegano all’individualismo, anzi: nel 2022, il 38% ha fatto almeno una donazione, ben 10 punti percentuali in più rispetto a due anni precedenti, all’inizio della pandemia, e l’importo della donazione media è salita a 118 euro, contro i 90 del 2021 e i 77 del 2020. E’ quanto emerge da un’indagine sugli orientamenti degli italiani verso le donazioni, realizzata da Walden Lab per il Comitato Testamento Solidale, presentata in occasione della Giornata Internazionale del lascito solidale che ricorre oggi.
Proprio il lascito solidale, ha rilevato l’indagine (realizzata fra fine giugno e inizio luglio 2022 su un campione di 1006 persone di età compresa fra i 25 e 75 anni), registra una crescita: sale al 26% la percentuale di coloro che nel 2022 lo hanno fatto o sono propensi a farlo, ben 4 punti in più rispetto al 2021 (22%) e 6 punti rispetto al 2020 (20%). Inoltre, quasi 8 italiani su 10 (79%), tra gli over 50, sanno cosa sia un lascito solidale; era il 73% nel 2021, il 72% nel 2020.
Per il futuro, le preoccupazioni degli italiani più ricorrenti, rispetto al privato, sono le malattie (64%), il decadimento fisico (47%), le difficoltà economiche (45%), la solitudine (34%). Rispetto alla collettività, la crisi climatica (53%), le guerre (44%), la crescita della povertà (40%), le pandemie (37%). Perdono terreno l’aumento dei flussi migratori (15%) e il terrorismo (10%). Il 71% degli italiani dichiara di aver fatto almeno una donazione nella vita. Tra le cause sostenute nell’ultimo anno, la ricerca medico-scientifica (45% contro il 37% del 2021) e le emergenze umanitarie (28% contro il 15%). Restano fanalini di coda le donazioni per la tutela del patrimonio artistico (3% contro il 5%). Da rilevare, un importante aumento della fiducia verso l’organizzazione a cui si dona che sale al 61% contro il 44% dell’anno precedente.
L’indagine ha tracciato anche l’identikit di chi ha fatto o intende fare un lascito solidale, che è in generale più ottimista: pensa di più al futuro (+3 rispetto alla media), in particolare al futuro dell’Italia (+10), del pianeta (+5) e dei propri cari (+4); nutre maggiore preoccupazione per l’inquinamento (+7), guerre (+5), sovrappopolazione (+4) e migrazioni (+4). Crede di più nella solidarietà (+8), nelle maggiori opportunità per i giovani (+7), maggiore eguaglianza (+6), maggiore democrazia (+6) e nel benessere economico (+5). Desidera una vita semplice (+4), attenta alla dimensione spirituale (+4) e ricca di relazioni (+3). Ritiene che le Organizzazioni Non Profit possano dare un contributo decisivo alla costruzione di una società migliore (+15 punti percentuali rispetto alla media).
“Gli eventi drammatici degli ultimi due anni – ha commentato Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale – hanno fatto crescere il senso di preoccupazione e forse hanno condotto a una riflessione su ciò che è davvero importante nella vita: la famiglia, gli affetti, le cose semplici“.
Il lascito solidale – ha precisato – “è una scelta che non lede in alcun modo i diritti degli eredi e che può davvero tradursi in un gesto concreto per lasciare una traccia, un senso di responsabilità verso il prossimo. È anche un gesto di fiducia verso le organizzazioni del Terzo Settore che, con il loro operato, garantiscono in trasparenza che le ultime volontà di un donatore si trasformino in progetti concreti laddove ce n’è più bisogno“.
Del Comitato Testamento Solidale fanno parte 26 organizzazioni non profit; fra queste, Ail, AISM, CBM, AIRC, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Umberto Veronesi, UICI, Fondazione Telethon, Istituto Pasteur Italia, Greenpeace, Unicef, Vidas.