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Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, è una esponente di spicco del Pd e sta affrontando le primarie del partito insieme al candidato alla segreteria Stefano Bonaccini. Anteprima24.it l’ha intervistata sui temi di attualità.
 
Questione autonomia differenziata: ieri il primo passaggio in Consiglio dei ministri. Quale sarà in merito la posizione del Pd a guida Bonaccini?
 
“Le autonomie rappresentano un valore aggiunto e uno strumento di crescita anche per il Mezzogiorno, da sempre, e non sfugge l’esigenza di riordinarne competenze e risorse. Questo disegno di legge, invece, esprime una vocazione prettamente secessionista. Il tema cruciale – che Bonaccini ha ben chiaro – è legato alla spesa storica e all’individuazione dei Lep, oltre a un equilibrio che preveda anche un nuovo protagonismo dei comuni. La questione dell’autonomia dovrà essere un nostro tratto distintivo, nessuno desidera un ritorno a un centralismo anacronistico, ma ben diverso è immaginare una sorta di neocentralismo regionale, come bene ha denunciato il sindaco di Napoli Manfredi, e creare un’Italia a due velocità, in cui il Sud viene concepito come un fardello e non come una risorsa”
 
 
Quali sono, a suo avviso, le priorità da affrontare per il Sud e per la sua terra, la Campania, in particolare?
 
“Il Mezzogiorno ha bisogno di riforme strutturali che consentano di garantire valore agli investimenti pubblici e all’impresa. Mi riferisco al fisco, alla giustizia, al mercato del lavoro. In questo senso un’occasione storica era ed è legata al Pnrr, che però l’attuale esecutivo sta tentando di indebolire, a suon di revisioni e proroghe. Svuotare il Pnrr rischia di ripercuotersi doppiamente sui territori del Sud. Bisogna affermare il principio che non si possono ridurre divari territoriali senza agganciarsi in modo organico al contesto europeo. E’ l’unica strada per creare opportunità che permettano ai giovani talenti di restare nel Mezzogiorno, invece di emigrare verso Nord o altri Paesi. Da questo punto di vista è fondamentale anche l’impegno antimafia, che si caratterizza come una delle priorità della proposta politica elaborata con Stefano Bonaccini”.
 
Questione alleanze: anche le regionali di Lazio e Lombardia vedono un centrodestra in vantaggio per le divisioni tra Pd e M5s. La rottura tra voi e Conte è ormai insanabile?
 
“Il dibattito sulle alleanze potrà iniziare a snodarsi compiutamente una volta terminato il congresso. Già oggi su molti punti di opposizione al Governo della destra c’è unità, ora si tratta di costruire l’alternativa. Sono fiduciosa, la destra sta mostrando il suo volto peggiore che tende a dividere il paese, ma il tema andrà affrontato a partire dai programmi, dai contenuti, dalle proposte coinvolgendo nelle scelte i gruppi dirigenti locali e le esigenze del territorio. I nomi e le sigle vengono dopo, sempre”.
 
 
Lei è vicepresidente del Parlamento europeo: come sta reagendo l’istituzione allo scandalo del Qatargate?
 
“Nonostante gli attacchi dall’esterno e i tentativi di orientare le decisioni a Bruxelles, bisogna evidenziare come le istituzioni europee abbiano dimostrato di possedere gli anticorpi necessari a non essere permeabili. La vicenda è vergognosa e ributtante, ma riguarda pochi, mentre voti e risoluzioni non sono stati condizionati. La priorità del Pd – e lo stiamo dimostrando con i fatti – è la credibilità delle istituzioni e la loro autonomia nei confronti di interessi privati o di altri paesi. Su questo continueremo ad essere fermi”.