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La Campania è fanalino di coda nella classifica nazionale degli infermieri dipendenti. Secondo quanto riferito dal Ministero della Salute e relativo al 2022, come ha spiegato la fondazione Gimbe durante i lavori del terzo congresso nazionale della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche di Rimini, la regione presenta un dato pari a 3,83 infermieri dipendenti ogni 1.000 abitanti, facendo peggio anche di Sicilia (3,84) e Calabria (3,90). In Italia vi sono invece 5,13 infermieri dipendenti ogni mille abitanti. Per il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, “siamo di fronte a un quadro che compromette il funzionamento della sanità pubblica e mina l’equità nell’accesso alle cure, soprattutto per le persone anziane e più vulnerabili, sia in ambito ospedaliero che territoriale, dove gli investimenti del Pnrr rischiano di essere vanificati senza un’adeguata dotazione di personale infermieristico. Nel 2022, secondo i dati del Ministero della Salute, il personale infermieristico contava 302.841 unità, di cui 268.013 dipendenti del servizio sanitario nazionale e 34.828 impiegati presso strutture equiparate. In Italia ci sono 5,13 infermieri ogni 1.000 abitanti, con forti disomogeneità territoriali: dai 3,83 della Campania ai 7,01 della Liguria. “In generale – prosegue Cartabellotta – il numero di infermieri risulta più basso in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno, sottoposte ai piani di rientro, oltre che in Lombardia”.