Da diversi anni il mercato della cannabis risulta in crescita e c’è da aspettarsi che l’andamento rimanga simile per tutto il 2025. Alcune stime suggeriscono, infatti, che grazie alla vendita di semi di cannabis thc per l’autocoltivazione, infiorescenze e altri prodotti pronti al consumo come oli, prodotti alimentari e cosmetici il mercato dei derivati dalla canapa arriverà quest’anno a valere oltre 44 miliardi di dollari segnando una crescita annua globale del +40%. La principale sfida per esperti globali di coltivazione di cannabis e di semi cannabis THC come James Reynolds rimane provare a individuare quali saranno le principali tendenze 2025 per l’industria cannabica.
Tre tendenze per provare a spiegare il successo dell’industria cannabica nel 2025
L’evento più atteso per il settore è senza dubbio la riqualificazione della cannabis da parte degli Stati Uniti, che potrebbe dare il LA a processi di legalizzazione in numerose altre nazioni. Da tempo, su impulso delle raccomandazioni provenienti dall’OMS, gli addetti ai lavori discutono di cancellare la cannabis dalla lista delle sostanze psicotrope, ma non è dato sapere se l’entrante amministrazione Trump avrà priorità di risolvere il nodo. Mentre si aspetta di capire cosa avverrà negli USA, in alcuni paesi europei come la Germania sono state approvate leggi che di fatto legalizzano l’uso della marijuana tra gli adulti (entro un certo quantitativo massimo consentito). Più grigia resta quasi ovunque, e in particolare in Italia, la questione della coltivazione in proprio di semi di cannabis thc e cbd. Le vicende legali scalfiscono poco però, ed è questa forse la tendenza più interessante di cui l’industria della cannabis dovrebbe tenere conto quest’anno, l’opinione pubblica con oltre sette partecipanti a uno studio sul tema su dieci che si dicono favorevoli all’uso ricreativo e/o terapeutico della cannabis.
Come ha già rilevato in passato chi ha analizzato le abitudini di chi consuma marijuana, continuerà a crescere quest’anno l’interesse per i prodotti a ridotto contenuto di thc (il tetraidrocannabinolo responsabile degli effetti della canapa e dei suoi derivati). Chi acquista sia semi di cannabis da coltivare in casa e sia prodotti pronti al consumo come le infiorescenze sembra interessato a referenze che abbiano un profilo più equilibrato dal punto di vista dei cannabinoidi e, soprattutto, con alte concentrazioni di CBD per via degli effetti benefici che sono attribuiti a questo principio attivo (ritenuto capace di calmare gli stati ansiosi, migliorare il sonno, diminuire il senso di fame, fungere da anestetico in stati dolorosi anche cronici, eccetera).
Il mercato della cannabis continua ad attrarre nuovi consumatori
Da un punto di vista quasi sociologico, del resto, l’industria della cannabis registra da qualche tempo una crescita dell’interesse da parte di segmenti della popolazione molto diversi sia per età che per occupazione ed estrazione sociale e che non necessariamente sono quelli che fanno già uso di prodotto da fumo. Il consumo di cannabis, ossia, si è sempre più diffuso tra individui un tempo difficili da individuare con la persona tipo a cui vendere infiorescenze e altri derivati dalla cannabis a scopo ricreativo. C’entra la scoperta dei benefici ad ampio spetto della cannabis a cui si è già accennato, che è anche il motivo per cui tra le tendenze 2025 per l’industria cannabici ci sarebbe da considerare l’aumento di domanda per prodotti che non prevedono la combustione (oli, prodotti edibili, cosmetici, eccetera) e prodotti provenienti da filiere sostenibili e certificate: i nuovi consumatori di cannabis sono, infatti, consumatori attenti anche agli effetti sulla salute e sull’ambiente delle proprie abitudini.