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Serre (Sa)- Prosegue lo stop alla trasformazione e alla commercializzazione di latte e formaggi provenienti dai due allevamenti di pecore presenti nel comprensorio militare di Persano dove nel primo esame sono state trovate tracce di diossine rinvenute nel latte prodotto dagli ovini all’indomani del rogo doloso dei rifiuti italo-tunisini. Sono stati questi i dati shock rilevati dal servizio sanitario e veterinario dell’Asl di Salerno, a seguito dei campionamenti effettuati sul latte prodotto dagli allevamenti di pecore attivi nel comprensorio militare all’indomani dell’incendio doloso che dal 30 luglio al 5 agosto ha interessato e distrutto oltre 6mila ecoballe di rifiuti stoccati nel comprensorio militare dell’esercito italiano a Persano, nel comune di Serre.

Oltre 600 capi di ovini che nei giorni del rogo, così come nei giorni seguenti, hanno continuato a pascolare nei terreni agricoli della zona militare dove i titolari dei capi di bestiame, due imprenditori del posto, da anni gestiscono in affidamento alcuni terreni destinati al pascolo.

Proprio quei capi di bestiame infatti, sono finiti centro dell’attenzione del Dipartimento prevenzione dell’Asl di Salerno che, nelle ore immediate al rogo ne ha prima disposto la sospensione della commercializzazione di latte e formaggi e nei giorni seguenti l’incendio, ha avviato i primi controlli mirati sul latte.

Campionamenti di latte disposti dall’Asl di Salerno ed eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno sui primi campionamenti di latte prelevati in data 13 agosto e su una seconda tranche di campionamenti eseguiti in data 20 settembre, che nel primo caso (13 agosto) hanno dato, esito positivo, rilevando la presenza di diossine nel prodotto e nel secondo campionamento (20 settembre) esito negativo ma non ancora completato .

Latte sul quale all’indomani del rogo, il dirigente del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Salerno, Arcangelo Saggese Tozzi, ne ordinò e ne dispose la sospensione dell’uso, della trasformazione e della commercializzazione del latte e dei suoi derivati per entrambi gli allevamenti di ovini attivi nel comprensorio militare e che restano tutt’ora bloccati.

Dati allarmanti quelli giunti dagli esiti delle analisi che hanno rilevato la presenza di diossine nel latte ed i cui accertamenti sui primi campionamenti effettuati il 13 agosto sono giunti all’Asl in data 20 settembre. “Si tratta di indagini lunge e complesse -spiega il direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Asl di Salerno, Arcangelo Saggese Tozzi- A seguito del primo esito che ha rilevato le diossine nel latte ed il cui risultato è giunto solo metà settembre, abbiamo disposto una ulteriore sospensione di uso, trasformazione e commercializzazione di latte e prodotti caseari, a cui è seguito il secondo campionamenti che tra i primi dati ad ora disponibili, ci ha confermato l’assenza di diossine nel latte ma restiamo in attesa dell’esito complessivo e definitivo dei risultati degli esami effettuati sulla batteria di diossine presenti”. Analisi e rilievi ancora in corso da parte dell’Asl di Salerno dunque, che prosegue nelle prescrizioni per i due allevatori di pecore, di divieto di uso e commercializzazione del latte e derivati- “Il provvedimento di sospensione resterà in vigore fino a quando le analisi sul latte e sui formaggi, quest’ultimi prodotti da agosto ad oggi e che predisporremo nei prossimi giorni, non ci daranno la certezza che non via più alcun rischio di presenza delle diossine nel prodotto che ad ora, non può essere né commercializzato e né utilizzato”.

Controlli serrati quelli disposti dall’Asl di Salerno che continua a monitorare i due allevamenti e i cui dati delle analisi contraddicono quanto rilevato dall’azienda regionale Arpac sui campionamenti effettuati nell’aria all’interno del comprensorio militare di Persano nei giorni del rogo e successivi all’incendio, che invece nel caso di Arpac, attestano una presenza di diossine nei limiti previsti dalla legge.

Fatti questi che continuano ad ampliare l’orizzonte degli interrogativi senza risposta che riguardano la vicenda dell’incendio delle ecoballe di Persano, tra cui la presenza nell’area militare, nei giorni del rogo, di operai alla guida di trattori di proprietà delle aziende agricole del posto che lavoravano i terreni e raccoglievano il fieno proprio nella zona militare, mentre sulla vicenda proseguono le indagini della Procura della Repubblica di Salerno che ha sottoposto a sequestro ciò che resta del sito di stoccaggio dei rifiuti oggetto del rogo e finiti al centro di una maxi inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti.