Con una media stimata che varia tra il 5% e il 15% dei pazienti ricoverati in ospedale che sviluppano almeno un’infezione correlata all’assistenza (Ica), la sicurezza ospedaliera e la gestione del rischio infettivo si confermano tra le priorità più urgenti per il sistema sanitario nazionale ed europeo. È questo uno dei temi al centro dell’edizione 2024 del convegno “Ospedale Sicuro”, promosso dall’Osservatorio salute lavoro del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (Eu-osha), Inail, la Direzione della Prevenzione della Regione Campania e gli enti di pertinenza, tra cui Asl, strutture ospedaliere e società scientifiche. Il convegno si tiene oggi e domani al Centro di Bioteclonogie della Federico II, al Policlinico di Napoli. In Campania, la situazione appare particolarmente critica. Nel 2023, la Regione ha registrato un’incidenza di infezioni correlate all’assistenza superiore alla media nazionale, con tassi di infezione che hanno raggiunto il 10% dei pazienti ricoverati. In particolare, i dati raccolti dall’Agenzia regionale Sanità della Campania evidenziano che circa 1.500 casi di infezioni ospedaliere sono stati segnalati nelle principali strutture sanitarie della regione, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Tra le tipologie più frequenti spiccano le infezioni del sito chirurgico, che rappresentano il 30% del totale delle Ica regionali. Questo dato, spiegano gli organizzatori del convegno, si collega a un ulteriore allarme legato alla resistenza antimicrobica. In Campania, il 35% delle infezioni correlate all’assistenza è causato da batteri resistenti agli antibiotici, una percentuale leggermente superiore alla media europea. L’impatto di questa problematica è particolarmente evidente nelle strutture ospedaliere di Napoli e Salerno, dove si sono concentrati i casi più complessi e resistenti ai trattamenti. Il tema della sicurezza degli operatori sanitari sarà altrettanto centrale in “Ospedale Sicuro”, anche alla luce dei dati preoccupanti relativi alle aggressioni contro il personale medico e infermieristico in Campania. Tra il 2022 e il 2023, oltre 600 episodi di violenza fisica e verbale sono stati registrati nelle strutture sanitarie della regione, un aumento del 25% rispetto agli anni precedenti. Gli ospedali di Napoli, Caserta e Salerno risultano i più colpiti da questo fenomeno, che compromette non solo il benessere degli operatori, ma anche la qualità dell’assistenza. “L’aumento delle infezioni ospedaliere – spiega la professoressa Maria Triassi, direttrice del Cirmis, Dipartimento di Sanità Pubblica Federico II – e degli episodi di aggressione rappresenta una sfida cruciale per la sanità campana. L’evento di oggi offre l’opportunità di affrontare queste problematiche attraverso un confronto tra esperti, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise per un ambiente ospedaliero più sicuro per pazienti e operatori. Fondamentale spingere sulla formazione del personale e la sensibilizzazione dei cittadini”.