Dalla Capitale non arrivano segnali confortanti nei confronti della politica campana. Non appena è entrata nel vivo la partita per il varo del nuovo governo targato Meloni, sono scomparsi dal totoministri i nomi dei vari D’Amato, Cirielli, Rotondi. In buona sostanza è scomparsa la politica campana e la possibilità di una rappresentanza regionale in seno al ‘gabinetto’ al prossimo vaglio del Presidente della Repubblica.
Difficile che i politici della regione possano rientrare in partita all’ultimo minuto, considerato che la lista della Meloni appare sempre più prossima a essere quella definitiva. Resiste, invece, e anzi si consolida la posizione di Matteo Piantedosi. Avvocato, cinquantanove anni, uomo di Stato già Prefetto a Roma e Bologna, per lui dovrebbero spalancarsi le porte del Viminale.
Si tratterebbe di un ritorno considerato che Piantedosi al Ministero dell’Interno c’era stato nel 2018, da Capo di Gabinetto di Matteo Salvini. La sua nomina sarebbe proprio in quota Lega. Nella sua biografia si troverà scritto “nato a Napoli il 20 aprile del 1963”. La sua terra, però, non è quella partenopea. Il più che probabile prossimo titolare del Viminale è irpino, come lo è il Greco di Tufo.
Piantedosi, originario di Pietrastornina, diplomato al liceo classico Coletta di Avellino, sogna il ritorno in Serie A del suo lupo. Intanto, in Irpinia ci torna spesso, anche in vesti diverse da quelle formali lavorative, come nello scorso dicembre quando si improvvisò giornalista per intervistare Marino Bartoletti e parlare di Maradona e Paolo Rossi.
Il Prefetto irpino sarà uno dei ministri tecnici del governo Meloni. La politica, però, in casa Piantedosi non è mai mancata. A portarcela ci pensava Fiorentino Sullo, amico di Mario – padre di Matteo – e nome storico della Dc irpina, personalità capace di ricoprire negli anni il ruolo di Ministro dei Trasporti, dei Lavori Pubblici, della Pubblica Istruzione, della Ricerca Scientifica e degli Affari Regionali. Agli Interni no, Sullo non c’era mai stato. Tra i tanti big della politica formatisi nella florida scuola irpina, l’unico a varcare la soglia del Viminale da ministro era stato Nicola Mancino da Montefalcone. Trent’anni fa.