Il 25 novembre ricorre la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un’occasione per fare il punto della situazione sulla violenza di genere e sui reati attraverso i quali si manifesta. L’Istituto Eurispes, in collaborazione con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, ha prodotto una serie di dati sulla criminalità in Italia tra realtà e percezione, con un focus dedicato ai reati attinenti alla violenza di genere (Rapporto “Criminalità: tra realtà e percezione”).
Mentre il numero degli omicidi in Italia è costantemente in diminuzione dal 2007 (632 omicidi, contro i 314 registrati nel 2022), quello dei femminicidi risulta costante dal 2013. Dal primo gennaio al 19 novembre di quest’anno, sono stati commessi in Italia 295 omicidi; 106 avevano per vittima delle donne, 87 delle quali uccise in ambito familare/ affettivo. Rispetto allo stesso periodo del 2022, sono aumentati gli omicidi in ambito familiare (+5%), mentre è diminuito il numero delle vittime femminili (-4%)(dati Servizio Analisi Criminale – DCPC). Nel complesso, nel 2022 sono stati registrati 314 omicidi, con 124 vittime donne (+4% rispetto al 2021), di cui 102 uccise in àmbito familiare/affettivo; di queste, 60 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Una diminuzione, invece, si rileva per i delitti commessi in àmbito familiare/affettivo, che da 148 scendono a 139 (-6%). Rispetto all’anno precedente, nel 2022 risultano in flessione (-15%) sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 78 scendono a 66, sia le relative vittime donne che da 69 diventano 60 (-12%). Operando il confronto tra il 2019 e il 2022, si osserva un decremento degli eventi complessivi (-2%). Tale decremento è riconducibile alla riduzione delle vittime di sesso maschile (-5%), mentre per le vittime di genere femminile si registra un incremento del 4%.
Violenza di genere: i reati spia e la violenza domestica
Nel 2022 i “reati spia” hanno mostrato un significativo decremento. Le violenze sessuali, invece, a fronte di un decremento nel 2020 rispetto all’anno precedente, mostrano un andamento in costante incremento nel biennio successivo. Per quanto attiene alle vittime delle fattispecie di reato monitorate nel quadriennio 2019-2022, l’incidenza di quelle di genere femminile risulta pressoché costante, attestandosi tra il 74% ed il 76% per gli atti persecutori, tra l’81% e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91% e il 93% per le violenze sessuali. In termini percentuali, i dati relativi ai “reati spia” fanno registrare nel 2022 una flessione degli atti persecutori (-10%) e dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (-4%), mentre per le violenze sessuali l’incremento è pari all’11%. Monitorando i reati spia in una prospettiva più ampia (2013-2022), si osserva che in un decennio c’è stato un incremento del 105% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi, +48% per gli atti persecutori, e un aumento significativo (+40%) delle violenze sessuali (4.488 casi nel 2013 a fronte dei 6.291 nel 2022). La percentuale di donne vittime di violenze sessuali presenta un’incidenza elevata, vicina al 90%, in tutti i periodi in analisi. Nel 2022 il 91% delle vittime di violenza sessuale sono donne.
Violenza: l’indagine presso i cittadini
Il monitoraggio condotto nel Rapporto ha inoltre interessato gli episodi di violenza che si consumano in àmbito familiare attraverso un’indagine campionaria svolta sul tutto territorio. Le donne interpellate hanno denunciato insulti e umiliazioni in àmbito familiare (12,9%), minacce (6,1%), atti persecutori (4,9%), maltrattamenti (4%), lesioni (3,4%), percosse (3%), violenze sessuali (1,5%), segregazione in casa (1,7%). Le donne hanno subìto violenza da parte del partner nel 24,5% dei casi, dell’ex partner nel 30,6% dei casi, da altro familiare nel 44,9% dei casi. La violenza subita nella maggioranza dei casi non si è ripetuta (52,6%), mentre per il 47,4% delle vittime non si è trattato di un caso isolato. Una violenza su tre è avvenuta alla presenza di un minore (33,7%).
Complessivamente, oltre un intervistato su 10 è stato vittima di molestie sessuali (11,4%), ma l’incidenza è nettamente superiore tra le donne: riferisce di esserne stata vittima il 18,9% – quasi una su cinque – a fronte di un 3,4% degli uomini. Le molestie avvengono in contesti eterogenei, da parte di figure diverse. Le donne interessate dal sondaggio hanno denunciato molestie da parte di conoscenti (21%) e sconosciuti (21%); ma anche da parte di colleghi (18%), parenti (17%), datori di lavoro (9%), superiori (6%).
Al campione è stato inoltre chiesto se qualcuno di loro conoscenza tra parenti, amici o conoscenti sia stato/a vittima una violenza fisica o psicologica in àmbito familiare. In questo caso, trattandosi di una domanda non personale, indiretta, e quindi meno sensibile ad una mancata risposta, le percentuali salgono per tutte le voci indicate nel questionario: insulti e umiliazioni si sono verificate nel 20,2% dei casi, i maltrattamenti nel 15,4%, minacce nel 14,7% dei casi. Gli intervistati riportano inoltre atti persecutori nel 12,3% dei casi, percosse (11,3%), lesioni (9%), violenza sessuale (5%), segregazione in casa (4,1%). Infine, si evidenzia che solo al 15% delle molestie ha fatto seguito una denuncia: più spesso le donne dicono al/alla molestatore/trice di smetterla (40,3%), più spesso smettono di frequentare il luogo dove lo/la incontravano (21,6%) e chiedono aiuto a partner/parenti/amici.