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 La tradizione italiana legata al gioco d’azzardo pubblico e legale è importantissima. Il nostro, infatti, è uno dei mercati più ricchi e più esperti all’interno del continente, con l’Italia che è stata il primo membro dell’Unione Europea a varare una vasta azione regolamentatrice, con leggi, autorizzazioni e concessioni, per il gioco d’azzardo online nel 2006. Adesso, per continuare questa tradizione e soprattutto per assecondare la crescita del settore, serve un cambiamento e una riforma vasta, moderna e attuale.

Un cambiamento che si incentra soprattutto nel dialogo, specie quello tra operatori e giocatori. In questo senso in Italia vige il Decreto Dignità, entrato in vigore nel 2018, che vieta la pubblicità legate gioco d’azzardo su tutti i canali pubblicitari, le trasmissioni televisive e radiofoniche nonché la sponsorizzazione di società sportive. Legge simile a quella entrata in vigore nel 2019 in Spagna, dove le autorità volevano garantire la protezione dei giocatori. Il risultato, però, è stata una netta diminuzione della spesa pubblicitaria e un drastico calo di connessione e interazione tra operatori e giocatori.

Eppure, il dialogo con l’utente è un aspetto fondamentale tanto nelle strategie di marketing per la fidelizzazione e la riattivazione dei clienti persi, quanto nella sensibilizzazione sul gioco responsabile e sicuro, sui modi per riconoscere i casinò affidabili, sulle abitudini giuste e virtuose di stare online.

Un dialogo per un gioco sostenibile, insomma, come quello che sta cercando di proporre Enteractive. Un approccio che viene descritto attraverso la sua Senior Business Development Executive in B2B Sales, Francesca Raniolo: “Senior Business Development Executive in B2B Sales, Francesca Raniolo: “L’approccio personale di Enteractive – ha spiegato ai microfoni di Gioco News – al coinvolgimento del cliente lavora per raggiungere questo equilibrio attraverso un dialogo diretto che interagisce ed educa i giocatori, utilizzando agenti che parlano la loro lingua e hanno i loro stessi riferimenti culturali”.

Serve cambiare passo, insomma, nella storia delle relazioni tra operatori e utenti. Serve aggiornare regole e norme. Eppure, il vento del cambiamento che sta soffiando in Europa è quello di un inasprimento dei quadri legali relativi alla pubblicità del gioco d’azzardo. Ma togliendo spazio e visibilità alla filiera del gioco pubblico e legale si rischia di andare a finanziare l’altra parte della medaglia, quella del gioco nero, illegale, pericoloso tanto per gli utenti quanto per l’economia. Ecco perché serve una riforma del settore. Una riforma e un dialogo, la soluzione migliore per tutti.