Salerno- È cominciata ieri, davanti al collegio dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno presieduta dal magistrato Paolo Valiante, l’udienza di escussione dei testi del Pubblico ministero, due investigatori ufficiali della Guardia di Finanza, nell’ambito del processo che nel 2015 vide la Guardia di Finanza di Eboli incastrare A.S., un funzionario dei Monopoli di Stato mentre chiedeva ed incassava “regalini” che in realtà, erano vere e proprie mazzette, dagli imprenditori della provincia di Salerno per il rilascio di patentini “facili” e autorizzazioni con attestazione fittizie ai fini autorizzatori per la rivendita dei tabacchi.
Ad incastrare il funzionario dell’Aams di Salerno, originario di Buccino e residente a Battipaglia, con il ruolo di capo settore nuove istituzioni di Rivendite ordinarie, speciali e patentini, dei Monopoli di Stato, furono una serie di pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali, e video, scaturite in seguito alla denuncia di un di un noto tabaccaio ebolitano che rilevò una anomalia nel rilascio del patentino della rivendita ordinaria di tabacchi. Indagini condotte dagli uomini della Guardia di Finanza di Eboli diretti dall’allora colonnello Gaetano Murano, oggi in servizio a Bari, e dal tenente Gennaro Malandrino, quest’ultimo oggi in servizio a Salerno.
A capo dell’organizzazione illecita, A.S., 59 anni, funzionario dell’Aams di Salerno, che si avvelava della collaborazione di altre cinque persone, tutte complici, che a vario titolo e nel ruolo di intermediari sui territori, facevano incassare illecitamente le mazzette che finivano nelle mani del funzionario del Monopoli e che rispondono, a vario titolo, delle accuse di tentato delitto, concorso, induzione indebita, concussione, abuso d’ufficio e falsità ideologica.
Parti civili del processo invece, il Ministero della Giustizia e le vittime, questi ultimi imprenditori residenti sul territorio salernitano.
I sei imputati e le parti civili sono assistiti dal collegio difensivo composto dagli avvocati Elio Lettieri, Anna Manzo, Rosanna Perrino, Nicola Naponiello, Costantino Cardiello, Paolo Vocca, Andrea Pezzella e Andrea Ladogana.
I fatti risalgono al 2015 quando secondo la Procura, il funzionario dell’AAMS, avvalendosi di due intermediari e di altri collaboratori, avrebbe chiesto e si sarebbe fatto consegnare del danaro in contante che andava dai 5 ai 15mila euro a patentino, ed in un caso vi era addirittura una richiesta di 50mila euro, da imprenditori titolari bar, ristoranti e tabacchi siti in tutto il territorio salernitano, per ottenere il rilascio o il rinnovo di patentini per la vendita di generi di Monopoli e le relative autorizzazioni per l’apertura/spostamento attestato su documenti falsificati della rivendita di tabacchi.
Richieste di danaro che in alcuni casi però, non andarono a buon fine per il rifiuto da parte delle vittime di pagare. Patentini facili quindi, rilasciati dall’agronocerino sarnese al Cilento, passando per la Piana del Sele, dietro il pagamento in contanti di un “regalino” del valore di diverse migliaia di euro la cui consegna avveniva nell’ufficio del funzionario. Sei furono infatti, i casi accertati dai riscontri dei finanzieri.
Finiti a processo, S.A. e gli altri cinque imputati, si difendono davanti ai giudici della seconda sezione penale che dopo aver ascoltato ieri uno dei testi del Pm, il colonnello della Guardia di Finanza, Gaetano Murano, che ha illustrato tuta la normativa in materia e il funzionamento del rilascio autorizzativo dei patentini, è attesa per la prossima udienza nella quale il collegio ha chiesto l’accesso agli atti peritali della Guardia di finanza, oltre che la testimonianza del teste chiave del processo, il tenente della Guardia di Finanza, Gennaro Malandrino che nel 2015 coordinò le indagini e fermò i 6, che dovrà illustrare le modalità di investigazione, il contenuto delle intercettazioni e e le tecniche di individuazione e fermo degli imputati, illustrando ai giudici quello che era il “modus operandi” illecito dell’organizzazione che agiva in tutti il territorio salernitano.