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Il magazzino dei debiti fiscali a ruolo ammonta ad oltre 1.100 miliardi di euro, con uno scenario fortemente peggiorato. Lo ha spiegato Ernesto Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate, a margine dell’Audizione in Commissione sul Federalismo fiscale alla Camera. Attualmente il magazzino dei debiti fiscali conta circa 130.140 milioni di cartelle esattoriali, 240 milioni di crediti da riscuotere e circa 16 milioni di contribuenti iscritti a ruolo.

Ruffini ha lanciato un appello ai Comuni a partecipare attivamente all’attività di accertamento fiscale, segnalando che le 120mila segnalazioni inviate da 1.153 comuni all’Agenzia, da febbraio 2009 a fine 2021, hanno dato origine a 20.130 atti impositivi per una maggiore imposta accertata di 386 milioni di euro e per un importo riscosso superiore a 139 milioni di euro. Questo implica, ha spiegato, che ogni segnalazione ha portato all’accertamento di una somma media di 19mila euro ed alla riscossione di 7mila euro in media. Per il direttore, l’immediata esecutività degli avvisi di accertamento dei tributi locali “può’ sembrare un eccesso di invasività” ma “in realtà è una tutela patrimoniale per i contribuenti perché diminuisce la pretesa monetaria” visto che “la fase di iscrizione a ruolo allunga processo amministrativo” e l’ammontare degli oneri legati agli interessi moratori.

Per i risparmiatori, però, esiste una soluzione rappresentata dai piani individuali di risparmio. Grazie ai Pir il legislatore offre uno sconto per incoraggiare i risparmiatori a fare investimenti di lungo termine. In tutta Europa esistono strumenti di questo tipo ma solo in Italia lo sconto fiscale si applica a condizione che i risparmi vengano investiti con vincoli tanto stringenti. Investendo in Pir si può godere di importanti vantaggi fiscali: non si paga il 26% di imposta sul capital gain tanto per cominciare. Ma attenzione: i redditi da capitale e i rendimenti vengono esentati da imposte se (e solo se) l’investimento viene mantenuto per più di 5 anni (con la possibilità di continuare a investire anche oltre questo orizzonte temporale). I Pir sono inoltre esenti dall’imposta di successione, agevolazione da sempre riservata solo ai titoli di debito pubblico e alle polizze vita.

Inoltre Palazzo Chigi ha diffuso una nota in cui si afferma che “il governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse”. “Il Presidente Draghi”, si legge, “ha dichiarato più volte questo impegno sin dall’inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici… ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza. Nel caso della delega fiscale, il Presidente ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull’imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse. Il governo non tocca le case degli italiani”. La rassicurazione è arrivata dopo che Lega e Forza Italia avevano chiesto un incontro col presidente del Consiglio proprio con l’obiettivo di evitare aumenti di tasse su casa, affitti e risparmi.