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Nel 2023 l’economia della Campania ha rallentato per l’indebolimento della domanda interna. Secondo le stime della Banca d’Italia, basate sull’indicatore ITER, l’attività economica è cresciuta dello 0,7 per cento (0,9 in Italia), risentendo in particolare della stagnazione dei trimestri centrali dell’anno. E’ quanto si legge nel Rapporto annuale sull’economia della Campania presentato questa mattina nella sede di Bankitalia a Napoli. Il rallentamento dell’attività economica è risultato diffuso tra i comparti dell’economia regionale. Secondo le stime fornite da Prometeia, nei servizi e nelle costruzioni la crescita del valore aggiunto è stata più contenuta rispetto all’anno precedente; nell’industria manifatturiera la dinamica è invece divenuta negativa. I risultati delle indagini sulle imprese segnalano nella manifattura un forte ridimensionamento della quota di aziende con una crescita del fatturato in termini reali rispetto al 2022; il saldo tra queste e quelle che hanno registrato un calo delle vendite è passato da ampiamente positivo a negativo. Nei servizi le imprese che hanno ampliato il fatturato in termini reali hanno ancora prevalso su quelle con una riduzione ma il saldo si è significativamente ridimensionato rispetto al 2022. L’andamento del comparto ha beneficiato dell’espansione dei flussi turistici che, a sua volta, ha favorito la crescita del traffico portuale e aeroportuale di passeggeri. La forte decelerazione dell’edilizia ha risentito delle limitazioni normative per l’accesso al Superbonus introdotte a inizio del 2023. Il settore è stato comunque sostenuto dall’accelerazione degli investimenti in opere pubbliche.