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“L’apertura dell’aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi è una delle realizzazioni, delle infrastrutture più importanti favorite dalla regione Campania. Abbiamo dato vita ad un sistema aeroportuale unico regionale con la gestione di Gesac che ha dimostrato una efficienza, una capacità organizzativa straordinaria nella gestione di Capodichino che era arrivato al limite anche come possibilità di espansione. È un’occasione straordinaria di sviluppo della regione e di tutto il territorio della Campania sud; è ovviamente anche uno una grande sfida. Bisogna avere una crescita di efficienza, una crescita nella cultura dell’accoglienza, nell’industrializzazione del turismo. È una sfida ma è anche una grandissima opportunità di sviluppo”. A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca in merito al nuovo scalo salernitano, a margine della manifestazione nazionale “Sud Nord Invest” in corso alla Stazione Marittima di Salerno. 

“Noi siamo per l’unità d’Italia, non siamo per una posizione ideologica e non siamo per la guerra Nord-Sud. Noi siamo per unire questo Paese, per unire le forze dinamiche, produttive, sane dell’Italia. L’Italia o si salva tutta insieme o va a fuoco”, ha detto il presidente della Regione Campania. “La battaglia – afferma De Luca – che facciamo non è per lasciare le cose così come stanno, perché non vanno bene. Il nostro Paese è una grande palude burocratica nella quale rischiamo di far affondare le energie imprenditoriali, creative. Una palude che accende il ritardo dell’Italia rispetto ai grandi paesi del mondo. La linea che che abbiamo indicato nel 2019 è quella di unire le forze produttive attraverso la burocrazia zero. Una prospettiva che potrebbe modernizzare il Paese e unire il mondo delle imprese, del nord, del centro e del sud”.

Non ho trovato nessun imprenditore del Nord interessato all’autonomia differenziata, Gli imprenditori ci chiedono tempi di decisione rapide, snellimento burocratico, possibilità di avere la realizzazione di un’impresa in un mese anziché in dieci anni. Ma abbiamo un governo che ha una posizione totalmente contraddittoria. La cosa che mi pare incredibile è questa: si fa l’autonomia differenziata nel momento in cui si fa in Italia la più ampia centralizzazione di poteri che si sia mai vista. Hanno centralizzato tutto. Io sono regionalista, non quelli che stanno al governo. Con la Zes unica abbiamo portato tutto a Roma penalizzando esperienze dinamiche che noi avevamo conosciuto nei territori. Noi siamo stati talmente generosi da offrire l’ex responsabile della Zes Campania, Giosy Romano, che funzionava benissimo per sostituire il responsabile nazionale della Zes che non funzionava benissimo. Abbiamo perso sette mesi di tempo senza concludere niente” ha aggiunto. Per De Luca ogni volta “che si parla di autonomia differenziata comincia la narrazione del Sud dei miserabili, degli inefficienti, dei ladri, degli straccioni. Per quello che riguarda me e la Campania, voglio ribadire che noi siamo pronti ad accettare la sfida dell’efficienza, del rigore amministrativo, del rigore nella gestione del bilancio, nei confronti di chiunque”.

La Regione Campania viene depredata ogni anno di 200 milioni di euro. Nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale, la Campania è la Regione che riceve meno di tutte le Regioni d’Italia. Allora vogliamo dire agli amici del Nord, anziché impegolarci in una battaglia che rischia di dividere l’Italia, sediamoci a un tavolo e ragioniamo, da persone serie e responsabili, sulla base di un’operazione verità”. L’unica ricetta attuabile per De Luca è “burocrazia a zero, decentramento dei poteri e delle competenze, snellimento del Paese. Su questo possiamo fare un’alleanza formidabile, forze produttive e dinamiche del nord, del centro e del sud”. Per De Luca bisogna fare i conti “con alcune esaltazioni propagandistiche da parte del governo. Noi siamo la regione che cresce più di tutte. Abbiamo un dato vero, che è quello dell’export. Siamo diventati il quarto paese esportatore ma è un merito del sistema imprenditoriale. I governi non c’entrano proprio in niente”.

Rispetto a una media nazionale di 16.000 euro pro capite, abbiamo una spesa pubblica pro capite nel sud di 13.000 euro. Se facciamo un confronto fra il Nord e la Campania abbiamo al Nord una spesa pubblica allargata, di 17.000 euro pro capite. In Campania per 12.000 euro pro capite. Se volessimo portare la Campania allo stesso livello del centro Nord, la Campania dovrebbe ricevere 30 miliardi di euro in più ogni anno. Noi stiamo subendo vere e proprie rapine”. La battaglia, secondo il presidente della Regione Campania sarà sulla scuola pubblica e sulla sanità. “La legge ha un elemento di truffa, quando all’inizio si dice che l’autonomia differenziata è un tema che si affronta senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato. Vuol dire che ci stiamo prendendo in giro. Come verranno definiti i livelli essenziali di prestazione uguali per tutti i cittadini italiani? Tutti gli istituti di ricerca ci dicono che ci vogliono decine di miliardi. Se dici senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, vuol dire che mantieni, se va bene, la spesa storica così com’è. Se va male, incidi sul residuo fiscale”. Infine il governatore lancia alcune proposte al Parlamento: “Decida che debbano essere date risorse per la sanità pubblica, per la scuola, uguali per ogni cittadino italiano, dal Piemonte alla Sicilia. Secondo, dobbiamo dare lo stesso numero di medici e infermieri ogni mille abitanti per tutte le aree del paese, dal Piemonte alla Sicilia. Siete d’accordo? Terzo, deve essere vietato alle Regioni di fare accordi integrativi regionali che si aggiungono a quelli nazionali. Se tu consenti ad una regione ricca di aggiungere al contratto nazionale il contratto integrativo regionale, è chiaro che tu hai distrutto la sanità pubblica. Stiamo attenti perché l’Italia è comunque una democrazia ancora fragile e non siamo liberi dai pericoli che sono di fronte a noi” conclude De Luca.

“Sono state consegnate le firme contro l’autonomia differenziata. C’è stato un record di sottoscrizioni in Campania”.  “La sensibilità attorno a quest’argomento è andata crescendo – prosegue il governatore – Nei giri che stiamo facendo nel nord Italia, abbiamo fatto una sorta di controinformazione per i cittadini del nord, trovando grande condivisione. Non siamo interessati a guerre di ‘religione’: siamo per l’unità e la modernizzazione dell’Italia. Quando diciamo no all’autonomia differenziata non è per tenere le cose ferme, perché cosi le cose non vanno bene. L’Italia è una palude democratica. Stiamo facendo un lavoro di controinformazione e stiamo facendo un’operazione verità, per rispondere alla narrazione fatta in particolare da qualche esponente della Lega. Stiamo dimostrando con i dati di fatto che il Sud è per molto versi l’area trainante del nostro Paese. Per dimostrare a chi utilizza questa narrazione falsa, che siamo pronti a nuovi aspetti, stiamo lavorando ad proposta di legge che stabilisca che siano destinate per la sanità le stesse risorse dal Piemonte alla Sicilia. Stessa cosa per la scuola pubblica”.

Un appello ai Comuni interessati dai progetti legati ai fondi di coesione. A farlo è il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel consueto appuntamento settimanale sui suoi canali social: “Abbiamo deciso – spiega – di fare camminare insieme erogazione delle risorse e rendicontazione. Questo per evitare di rincorrere i soggetti attuatori, che ci mettono mesi, in qualche caso anni, per rendicontare l’utilizzo dei fondi ricevuti. Noi erogheremo somme solo se insieme cammina la certificazione delle spese”. Poi aggiunge: “Mi arriva notizia che in alcuni comuni, esponenti politici appartenenti all’attuale alla coalizione fanno propaganda a vuoto, dicendo che questi fondi vengono erogati dal governo. Questi fondi sono della della Regione: di fondi del governo non c’è nulla. Sono fondi suddivisi al 60% tra le Regioni e 40 ai ministeri. Un esempio è Bagnoli, che è un sito di interesse nazionale: sarebbe stato giusto che fosse finanziato con fondi del governo. Invece il miliardo e 200 milioni di euro per Bagnoli appartiene a fondi della Regione. Cerchiamo di essere per lo meno corretti”. 

“Da qualche decennio sostengo che la sicurezza è un bene primario per i cittadini. E lo è per la povera gente, per coloro che non vivono nei quartieri separati e ricchi”, ha detto il governatore della Campania. “Alcune misure adottate dal governo sono inaccettabili: ad esempio quella che condanna quasi a morte chi fa cortei e blocchi stradali. I blocchi stradali vanno evitati, ma in una democrazia gli operai quando perdono il lavoro e il pane, non possono certo battersi lanciando petali di rosa. Se si trova un muro, sono purtroppo obbligati a scendere in strada. La democrazia vive anche di questo. Se la povera gente non può battersi, avremo lo lotta armata. La democrazia deve concedere possibilità di difesa a chi vede negati i propri diritti“. Ma De Luca va oltre. “Ci sono due cose che aggiungerei: innanzitutto una punizione rigorosa per quelli che vanno in giro con i coltelli in tasca. Si facciano anche controlli a campione: la prima volta una diffida con sanzione, la seconda volta un anno di carcere. Non è più tollerabile il clima di imbarbarimento diffuso, specie nelle ore notturne. E poi i parcheggiatori abusivi, che danno fastidio alle donne: prima sanzione, poi repressione. Anche il Daspo deve essere corretto, con una norma che prevede che chi ha il Daspo e continua ad andare in quel territorio, deve finire in galera”.

“Le misure adottate dal governo per reprimere gli atti di bullismo e le aggressioni ai docenti, specie dei genitori degli alunni, sono condivisibili”. È il pensiero di Vincenzo De Luca, espresso dal governatore della Regione Campania nel consueto punto della settimana sui suoi canali social. “Ma attenzione – aggiunge – parliamo di ragazzi: bisogna intervenire una seconda e una terza volta. Occorre non rinunciare mai alla misura educativa. Se poi c’è la ‘testa di sedano’, questo deve capire che può perdere l’anno, e la famiglia deve sapere che può avere danni economici. Ma serve velocità. Tutto quello che va in direzione del recupero dei contenuti è positivo. Non vanno bene le misure propagandistiche, non vanno bene quelle cosa che fanno perdere la natura delle istituzioni. La scuola deve educare e serve anche tolleranza e pazienza. Entro un certo limite, poi basta”.

Un’app per acquistare tutti i biglietti dei mezzi di trasporto attivi in regione e i ticket per avere accesso ai luoghi di arte e cultura. È ciò su cui si sta lavorando in Campania come spiegato dal governatore Vincenzo De Luca sui suoi canali social: “Intanto – ha aggiunto – prosegue il rinnovamento del trasporto pubblico locale. Siamo la Regione che investe di più su autobus, treni e controllo dei trasporti. La Campania investe più della Lombardia”. “Ho visto la lettera di un cittadino lombardo – ha proseguito il presidente della giunta regionale della Campania – che è andato da Napoli a Pompei. Ha detto che c’era tranquillità, che i treni erano puliti, che è arrivato in orario e ci faceva i complimenti. Stiamo preparando una campagna di comunicazione per fare conoscere i punti di eccellenza della regione Campania. La campagna è intitolata ‘La Campania della eccellenze’. A volte siamo presi dal nostro lavoro e pecchiamo in comunicazione. Ecco dunque che a breve partirà una campagna per chiarire quali sono le eccellenze della nostra regione”.

“Si svolgono oggi i funerali delle quattro vittime di Saviano. Si tratta di una vicenda dolorosa e drammatica”.  A parlare è Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania è intervenuto sulla vicenda dell’esplosione della villetta nella quale hanno perso la vita una mamma, due suoi figli piccoli e la nonna di questi ultimi: “Abbiamo incontrato il sindaco di Saviano e abbiamo già effettuato, come ci chiedeva il Comune, i primi controlli sull’edificio, per lavorare al ritiro dei detriti e alla messa in sicurezza. Sono stati impegnati ieri Arpac e genio civile per alcuni sopralluoghi. Col sindaco ci siamo impegnati a farci carico dei lavori e del finanziamento per la bonifica. Bisogna prima effettuare la caratterizzazione del materiale per poi portarlo a discarica, tenendo conto che una parte dell’area è ancora sotto sequestro. Lavoreremo perché si ripristini una situazione il più normale possibile appena si verificano le condizioni per poterlo fare”.

Abbiamo dato in fitto all’ordine un appartamento di proprietà della Regione, sul lungomare Caracciolo, per ospitare la nuove sede dei giornalisti. È una collocazione bellissima e centralissima”. Vincenzo De Luca parla così nel corso della consueta diretta social del venerdì. E sull’argomento aggiunge: “Era un appartamento destinato al presidente della Regione per incontri. Ma noi siamo gente sobria, non abbiamo bisogno di tanto. È stato un gesto di cortesia per i giornalisti”. “Abbiamo centinaia di giornalisti che vivono in condizioni di sottopagato. Per questo abbiamo varato una legge per l’editoria, per dare una mano ai piccoli editori e dare loro la possibilità di stipulare contratti regolari. Nel 2025 pubblicheremo un altro bando per dare un ulteriore aiuto all’editoria. Vuole essere un segnale, anche perché la democrazia è a rischio dopo l’esplosione dei social, che trasmettono il 60-70% di notizie false: questo porta il cittadino a non riuscire a farsi una propria coscienza critica. Si stanno mettendo in piedi provvedimenti per bloccare la libertà di informazione. Io sono per non toccarla ma sono anche per il principio della responsabilità: troppe volte campagne di informazione hanno rovinato la vita alle persone. Si spara una notizia in prima pagina quando arriva un avviso di garanzia, poi arriva l’assoluzione ma la vita di quel soggetto dopo tanti anni è rovinata. Ognuno deve mettere la firma sulle notizie che pubblica, sulle immagini che pubblica e deve pagare quando rovina la vita delle persone. Se sbagli devi pagare, ma pagare seriamente”.