“Noi dobbiamo inginocchiarci davanti a Liliana Segre e, rispetto alla sua paura che la Shoah non sarà più ricordata, noi dobbiamo prendere l’impegno a che faremo di tutto per tenere vivo il ricordo dei valori che le hanno consentito di sopravvivere a quella tragedia”. E’ il messaggio che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha rivolto alla senatrice a vita, Liliana Segre, al termine del suo intervento alla cerimonia, promossa dalla Prefettura di Napoli, in occasione della Giornata della Memoria.
“Dobbiamo affrontare le cause del nuovo antisemitismo. Il danno che sta procurando il Governo Netanyahu è immenso, ma dobbiamo ricordare a tutti, e non è facile, che Israele non è Netanyahu, che Israele è un popolo di grande civiltà, ma dobbiamo anche sapere che quello che sta succedendo oggi a Gaza produrrà decine di migliaia di nuovi potenziali terroristi”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo al teatro San Carlo di Napoli alla cerimonia per il Giorno della Memoria organizzata dalla Prefettura.
De Luca, facendo riferimento ai fatti del 7 ottobre 2023, ha aggiunto: “Hamas ha dato vita a un atto di barbarie perché chi rapisce esseri umani è un barbaro, non ha giustificazioni, ma la forza della democrazia è la capacità di rispondere all’inciviltà del delitto con la civiltà del diritto: se hai 50mila morti, inevitabilmente nei prossimi anni avrai decine di migliaia di giovani adolescenti che penseranno alla vendetta e non alla convivenza”.
“Noi dall’esterno – ha proseguito il Governatore campano – dobbiamo creare le condizioni per avviarci lentamente a che si possa realizzare la possibilità per la costituzione di due Stati e due popoli, da soli quei popoli non ce la faranno”.
Da De Luca un auspicio: “La comunità internazionale voglia assumersi questa responsabilità perché altrimenti, fra pochi anni, avremo il ripetersi della tragedia e l’estensione in tutto il mondo occidentale di una nuova ondata di antisemitismo, e sarà davvero una tragedia. Ed è una vergogna che oggi un signore, il più ricco del mondo, stia incoraggiando i neonazisti tedeschi ad andare avanti”.
De Luca, facendo riferimento ai fatti del 7 ottobre 2023, ha aggiunto: “Hamas ha dato vita a un atto di barbarie perché chi rapisce esseri umani è un barbaro, non ha giustificazioni, ma la forza della democrazia è la capacità di rispondere all’inciviltà del delitto con la civiltà del diritto: se hai 50mila morti, inevitabilmente nei prossimi anni avrai decine di migliaia di giovani adolescenti che penseranno alla vendetta e non alla convivenza”.
“Noi dall’esterno – ha proseguito il Governatore campano – dobbiamo creare le condizioni per avviarci lentamente a che si possa realizzare la possibilità per la costituzione di due Stati e due popoli, da soli quei popoli non ce la faranno”.
Da De Luca un auspicio: “La comunità internazionale voglia assumersi questa responsabilità perché altrimenti, fra pochi anni, avremo il ripetersi della tragedia e l’estensione in tutto il mondo occidentale di una nuova ondata di antisemitismo, e sarà davvero una tragedia. Ed è una vergogna che oggi un signore, il più ricco del mondo, stia incoraggiando i neonazisti tedeschi ad andare avanti”.
“Subito dopo la fine della guerra, la parola d’ordine era ‘mai più’, ma nel corso dei decenni gli anticorpi e la memoria hanno finito quasi per dileguarsi, per consumarsi e così oggi assistiamo a episodi vergognosi, a manifestazioni di centinaia di giovani che a Roma si incontrano e propongono saluti fascisti e ad alte autorità istituzionali che rivendicano con orgoglio di tenere in casa il busto di Mussolini”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in un passaggio del suo intervento al teatro San Carlo alla cerimonia per la Giornata della Memoria.
De Luca, nel sottolineare che “il fascismo e l’antisemitismo sono cose serie che vanno combattute”, ha affermato che è necessario interrogarsi rispetto al fatto che “oggi ci sono centinaia di migliaia di giovani che in tutto il mondo manifestano contro gli ebrei: sta succedendo qualcosa di terribile, dobbiamo capire e fare di tutto per rispondere, per reagire. Se vogliamo parlare un linguaggio di verità dobbiamo dirci che la Notte dei cristalli è lontana, il rastrellamento nel ghetto di Roma è lontano, perfino le immagini di Auschwitz sono lontane, ma sono vicine e davanti a noi le immagini dei bambini morti di freddo a Gaza”.
De Luca ha parlato di “situazione maledettamente difficile” evidenziando che “siamo qui per ribadire che la Shoah è l’episodio storico di barbarie irripetibile, che non ha paragone con nessun episodio nel mondo, siamo qui per ribadire che quello che abbiamo conosciuto nella Shoah era la disumanizzazione, la guerra che determinava la perdita dei confini tra l’umano e il bestiale. Non c’è paragone con quanto accaduto allora, ma così come siamo impegnati a coltivare quella memoria, siamo impegnati a venire all’oggi, a eliminare le cause del riproporsi di un antisemitismo che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze”.
De Luca, nel sottolineare che “il fascismo e l’antisemitismo sono cose serie che vanno combattute”, ha affermato che è necessario interrogarsi rispetto al fatto che “oggi ci sono centinaia di migliaia di giovani che in tutto il mondo manifestano contro gli ebrei: sta succedendo qualcosa di terribile, dobbiamo capire e fare di tutto per rispondere, per reagire. Se vogliamo parlare un linguaggio di verità dobbiamo dirci che la Notte dei cristalli è lontana, il rastrellamento nel ghetto di Roma è lontano, perfino le immagini di Auschwitz sono lontane, ma sono vicine e davanti a noi le immagini dei bambini morti di freddo a Gaza”.
De Luca ha parlato di “situazione maledettamente difficile” evidenziando che “siamo qui per ribadire che la Shoah è l’episodio storico di barbarie irripetibile, che non ha paragone con nessun episodio nel mondo, siamo qui per ribadire che quello che abbiamo conosciuto nella Shoah era la disumanizzazione, la guerra che determinava la perdita dei confini tra l’umano e il bestiale. Non c’è paragone con quanto accaduto allora, ma così come siamo impegnati a coltivare quella memoria, siamo impegnati a venire all’oggi, a eliminare le cause del riproporsi di un antisemitismo che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze”.