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Trump ha vinto, sembrava dovesse essere travolto da un’immagine nuova, ma ha stravinto, e c’è una lezione che vale anche per l’Italia, che noi abbiamo adottato da sempre e che ricordiamo anche alla sinistra italiana: decidono i quartieri, non i salotti”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo alla festa regionale del Psi a Pomigliano d’Arco (Napoli).    
Siamo di fronte a un’attività del governo nazionale che sta travolgendo il sud e che sta provocando danni enormi per la sanità e la scuola pubblica – ha proseguito – e quando insieme ai sindaci ed ai cittadini della Campania siamo andati a protestare a Roma, lo scorso febbraio, eravamo soli, la sinistra non c’era. Ecco cosa significa stare con il popolo o stare nei salotti e rompere magari le scatole a chi lavora e combatte”. 
 
Dobbiamo continuare la battaglia contro l’autonomia differenziata anche per la sanità pubblica, perché tutte le Regioni devono avere le stesse risorse e possibilità, perché siamo pronti a combattere la sfida dell’efficienza ma ad armi pari”. Così Vincenzo De Luca a Pomigliano d’Arco (Napoli), sottolineando che sulla crisi sanitaria “ci sono responsabilità di mancata programmazione che riguardano anche il centrosinistra ed i ministri della Salute che facevano parte del Pd”.    
La mancata programmazione viene da lontano – ha aggiunto De Luca – ed oggi siamo arrivati al limite. Avremmo dovuto raddoppiare le retribuzioni per il personale del pronto soccorso, che vive con aggressioni continue. Avremmo dovuto adeguare il sistema pensionistico, ed autorizzare i giovani laureati che fanno le scuole di specializzazione per metterli a lavorare subito negli ospedali insieme con i primari, con le persone più anziane, ma assumendoli subito. Ma non si è mossa una foglia. Qualche giorno fa, come Regione, abbiamo proposto al Governo di votare a livello parlamentare norme semplici sul riparto del fondo sanitario nazionale, per dare stesse risorse a tutti i cittadini Italiani, dal Piemonte alla Sardegna, ma il centrodestra ha votato no. Abbiamo chiesto che decidessero a livello nazionale che ci debba essere ogni 1000 abitanti lo stesso numero di medici ed infermieri per tutta Italia. Fino ad oggi – ha concluso – stiamo combattendo da soli per la difesa del Sud, della Campania e per la difesa degli stessi diritti dei nostri concittadini rispetto ai cittadini di altre regioni di Italia”.
 
Il futuro della Campania si decide a Napoli, non a Roma. Ci sono esponenti politici nazionali che non sanno neanche come si arriva a Napoli, avete mai sentito qualcuno parlare dei nostri problemi e dei nostri figli? Parlano della nostra regione senza conoscere il nostro territorio”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo alla festa dell’Avanti a Pomigliano d’Arco (Napoli), e sottolineando che “non esiste più una coalizione di centrosinistra. Siamo messi peggio del 2022 – ha aggiunto – e vorrebbero decidere a Roma il destino della Campania. Solo il Psi mantiene una propria autonomia storica, manteniamoci riformisti almeno noi”.    
Avete mai sentito qualcuno della sinistra storica parlare di sicurezza?”, ha proseguito il governatore campano.
La sicurezza non coincide con la repressione. Il tema della sicurezza, con quello che sta succedendo alle giovani generazioni, è diventato un’esigenza umana fondamentale e primaria, ma è un tema che è completamente fuori del programma di un centro sinistra alternativo al governo nazionale”.    
Secondo De Luca “siamo in grandissima difficoltà e se non recuperiamo questi vuoti di programma, non ci sarà l’alternativa al governo”.    
Parlando poi di elezioni, De Luca ha detto che anche “quelli che non vengono eletti dai cittadini possono fare i deputati, i senatori. Lo fanno, senza essere eletti da nessuno. Questo è un Paese di dementi, si sono inventati quest’altra imbecillità del potere monocratico, ma l’unico potere monocratico è quello del Papa, e pure lui deve stare attento”, ha proseguito, sottolineando che un presidente di Regione “può essere sfiduciato domani mattina e se ne torna a casa”. “Hanno inventato idiozie totali – ha aggiunto De Luca – per giustificare questa immensa ipocrisia per la quale i gruppi dirigenti a Roma hanno una sola preoccupazione, cioè come candidarsi alle elezioni successive e proteggersi la poltrona”.