Il venerdì resta sempre il giorno di Vincenzo De Luca. In occasione del suo ormai consueto appuntamento social, il Governatore della Regione Campania ha affrontato le tematche più attuali con la solita, proverbiale, carica emotiva.
De Luca e il covid
Sul Covid “il dato di contagi è in crescita ed è da valutare con attenzione nei prossimi giorni con le scuole riaperte. Credo che tra fine settembre e inizio ottobre avremo primi dati preoccupanti, dobbiamo stare attenti e prepararci alla campagna con il nuovo vaccino dal 1 ottobre”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca su Facebook. “La questione covid non va drammatizzata ma non va sottovalutata. E da fine settembre dovremo usare più mascherine nei luoghi di affollamento, avremo anche misure nelle scuole man mano che giungeranno dati aggiornati sulla diffusione. I vaccini nuovi arrivano la prossima settimana, prepariamoci a vaccinarci a cominciare dagli anziani”.
“Dal 14 al 20 settembre – ha aggiunto De Luca – aumentano i casi Covid ma non ci sono ricadute pesanti sui reparti ospedalieri. Il Lazio, che ha una popolazione simile alla nostra, ha 4300 nuovi contagiati, la Lombardia 7700, la Campania 5015. Ora stiamo dando indicazioni alle Asl e alle aziende sanitarie che predispongano il piano vaccinazioni, cominciando dagli anziani delle case di accoglienza e per tutti i pazienti fragili ultra 70enni”.
De Luca sul teatro ‘San Carlo’
“Viviamo a Napoli una vergona mondiale sul Teatro San Carlo, siamo ormai sul New York Times che ci ha ricoperto di ridicolo, definendoci l’unico al mondo che ha due sovrintendenti in contemporanea”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca commentando il reintegro di Stephane Lissner, tornato soprintendente del teatro San Carlo, dopo la decisione del giudice del lavoro, mentre Carlo Fuortes era stato già nominato suo successore. “Non ci sono parole – ha detto De Luca – per l’offesa fatta a Napoli, al San Carlo e alla dignità del nostro Paese. Ci siamo coperti di gloria, a cominciare dal ministero dei beni culturali”.
De Luca sui Fondi Sviluppo e Coesione
“Abbiamo stanziato un budget di 500 milioni di euro per le strade della Campania. Lo ricordo oggi perché con il blocco dei fondi Fsc da un anno e due mesi, anche quegli investimenti sono bloccati e i sindaci che aspettano lo sappiano”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca su Facebook. “I Fondi Sviluppo e Coesione – ha ricordato De Luca – sono ancora bloccati dal governo nazionale, questo governo è del tutto indifferente al divario tra nord e sud. All’inizio l’Fsc è stato bloccato dal governo Draghi, che non ha avuto la sensibilità per bruciare i tempi. Io da amministratore conto le ore, tutti i governi nazionali invece contano le ere, per loro uno o due anni in più è uguale, perché per loro la popolazione vale zero, è solo territorio di propaganda. Dopo Draghi da un anno poteva decidere questo Governo ma gli Fsc sono ancora bloccati e quindi niente interventi per ora previsti sulle strade, ma neanche il recupero degli edifici religiosi e degli impianti sportivi.” “Si ferma fra poco anche il Fesr, perché Fsc farebbe parte delle somme della Regione per il Fesr. E poi ricordo anche le decisioni sull’area zes che è paralizzata tutta da quando hanno fatto finta di espanderla a tutto il Sud: non c’è più un euro per le imprese che si insediano al Sud”
De Luca sui migranti
“Da parte nostra non c’è una posizione di chiusura sui migranti. Siamo stati contattati dalla Prefettura per l’ipotesi di realizzare un centro di accoglienza per ogni Regione, ma nessuno ci ha spiegato finora cosa significhi, non abbiamo informazioni di merito. Quindi noi restiamo impegnati nell’avere le giuste responsabilità ma pretendiamo anche chiarezza su cosa stiamo parlando”. Lo ha detto nella sua rubrica su Facebook il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Meloni oggi ripete che ci mette la faccia sulla questione dei migranti. Va bene metterci la faccia nei provini del cinema ma governando non basta. Il problema è complicato, servono soluzioni”, ha aggiunto. “Se abbiamo un unico centro di detenzione per tenere i migranti un anno e mezzo, bisogna anche pensare cosa fare con i bimbi non accompagnati. In generale dico che serve una posizione unitaria di tutte le forze politiche del Paese, non ideologica”, conclude.