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L’era del digitale avanza sempre di più e anche le vecchie attività ludiche vengono a poco a poco risucchiate dal turbinio della dematerializzazione. Fino a una ventina di anni fa si aveva un’idea molto diversa dell’intrattenimento. I giochi da tavolo erano quelli che andavano per la maggiore, ma con la diffusione di internet e la comparsa dei social all’inizio del terzo millennio il tempo trascorso davanti agli schermi di pc e smartphone è aumentato a dismisura. Risulta quindi molto più comodo e immediato svolgere i vecchi compiti direttamente su una tastiera, fisica o touch che sia. Non sorprende, dunque, che anche i giochi di una volta presentino o meno delle incarnazioni virtuali.

Al giorno d’oggi sono decine i siti che permettono di giocare a vecchi classici come “Tris”, “Nomi, cose e città” o quiz vari, in compagnia e a distanza. Anche gli italiani ne fanno un discreto uso. La tecnologia ha inevitabilmente cambiato le nostre abitudini e di riflesso le nostre stesse vite. Che si tratti di imparare a cucinare, di allenarsi o di leggere un libro, il primo pensiero è quello di andare a cercare un’app studiata per lo scopo. Immediatezza e comodità si rivelano facilmente le chiavi del successo di questi software, che vengono rinnovati periodicamente e per molte persone iniziano a ricoprire un ruolo centrale nel quotidiano.

Anche i videogame, che già proiettavano i giocatori verso una realtà virtuale, hanno giovato dell’andazzo toccando nuovi orizzonti. Per giocare insieme agli amici non occorre più versi dal vivo, ma basta essere dotati di una buona connessione alla rete. Tramite i servizi di cloud gaming, in futuro milioni di persone si ritroveranno a impugnare il gamepad senza nemmeno dover possedere una console, usufruendo di giochi che vengono elaborati e processati direttamente da server remoti, con la proiezione delle immagini che arriva direttamente sullo schermo del proprio dispositivo.

Se si pensa ai passatempi, però, la mente non può che focalizzare in primis gli atavici giochi di carte. Non solo poker o blackjack, in voga soprattutto in America e nei casinò più grandi del mondo, ma anche scopa, briscola o burraco, più praticati in Italia. Se i videogame possono comunicare a distanza, non sorprende che a qualcuno sia venuto in mente di sviluppare piattaforme che consentano di divertirsi su Internet anche ai giochi di carte, esattamente come si faceva ai tavolini del bar o sotto l’ombrellone. Alcuni portali consentono finanche di collegarsi con delle sale da gioco vere e proprie per attrazioni come la roulette, che per ragioni logistiche non possono essere del tutto digitalizzate.

Il tema dell’innovazione viene discusso ormai da anni anche in ambito scientifico. Secondo gli studiosi, troppa tecnologia fa male. Le ripercussioni sulla salute fisica e mentale e sui rapporti sociali verrebbero molto spesso sottovalutate. Insomma, va da sé che chattare non equivarrà mai a una vera chiacchierata dal vivo tra amici. Proprio in questi anni si è iniziato a parlare del fenomeno del tecnostress, inquadrando in maniera più definita l’alienazione comportata dal continuo utilizzo di smartphone e affini. Eppure, oggi fare a meno dei sistemi informatici, fosse anche per lavoro, è diventato quasi impossibile.