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Benevento – L’aumento di benzina, gasolio e gpl è decisamente forte e tocca sensibilmente le tasche degli italiani che stanno affrontando la situazione con un malumore crescente. Aver superato la soglia dei 2 euro al litro mette a dura prova una popolazione che arriva da una pandemia, con tutte le restrizioni e le problematiche annesse. Specie per quello che riguarda il mondo del lavoro.

E quando succede una cosa del genere, l’incremento esorbitante del carburante, torna d’attualità il discorso legato alle famigerate accise, una componente importante del costo di benzina e gasolio. Non è nient’altro che un tributo, un’imposta, una tassa che lo Stato applica sulla fabbricazione o la vendita dei beni di consumo.

Ma prima che ricadere sulle persone, questo è anche terreno di scontro politico. Da sempre si è parlato di una fazione decisa all’eliminazione di imposte datate e perduranti, ma dall’altra c’è chi non ne può fare a meno perchè lo Stato ricorre spesso ad esse in caso di situazioni di emergenza. Insomma, un aumento porte a una crescita immediata delle entrate e si tratta di un gettito immediato, sicuro e costante per le casse erariali. I tributi più noti sono quelli legati al carburante e ai tabacchi ma sono applicati ad altri beni di consumo: oli minerali e fabbricati, fiammiferi, bevande alcooliche ed energia elettrica. In pochi sanno, però, che le accise applicate sono ben 18, attualmente inglobate in un’unica imposta indifferenziata che ha portato nelle casse dello Stato circa 24 miliardi di euro nell’anno 2021. L’elenco è corposo e tocca diverse situazioni:

1) finanziamento della crisi di Suez (1956) – 0,00723 euro; 

2) ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 euro; 

3) ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 euro; 

4) ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 euro; 

5) ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 euro; 

6) ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 euro; 

7) finanziamento missione ONU in Libano (1982 – 1983) – 0,106 euro; 

8) finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 euro; 

9) rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) – 0,020 euro;

10) acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 euro; 

11) ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 euro; 

12) finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071; 

13) finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 0,040 euro; 

14) ricostruzione per alluvione che ha colpito Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 euro; 

15) finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 euro; 

16) finanziamento per ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 euro; 

17) finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 euro; 

18) finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024

Messe insieme, e rimanendo nel discorso legato ai carburante, al netto dell’Iva da applicare, le accise superano l’euro ogni litro di benzina.